Obiettivo finale. Domani sera la resa dei conti. Novanta minuti per un sogno: la finale di Torino del 14 maggio. In palio la vecchia Coppa Uefa. Il Benfica è un brutto cliente....
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IL RUGGITO DI CHIELLINI
Sinceramente a noi non interessa la decisione dell’Uefa (sul presunto caso Perez-Chiellini), l’unica cosa che poteva influire all’andata sarebbe stato se l’arbitro avesse fischiato il rigore e l’espulsione. Pensiamo solo a giocare, sarà una partita difficile, noi vogliamo vincere e basta”. Più emozionato o preoccupato? Nessuna delle due sensazioni. Non vedo l’ora di scendere in campo, non vedo l’ora di affrontare una serata così magica, che tutti gli juventini vorrebbero vivere al massimo. Sarà fondamentale non prendere gol. Con il potenziale offensivo che abbiamo, un gol riusciremo a farlo. Limitare gli errori rispetto alla partita d’andata. Non abbiamo paura, c’è solo rammarico per il risultato dell’andata, siamo consapevoli che dipende tutto da noi, il sogno è nelle nostre mani, vogliamo anche l’Europa League”.
POLEMICHE E VELENI
La Roma e Garcia questa volta non centrano. Archiviato il caso Perez-Chiellini, il Benfica ha di nuovo puntato il dito contro la Juve. “Temo varie cose in questo gioco – ha rilanciato il vice presidente Silvio Cervan - Il calcio in quanto sport è bello se giocato dentro le quattro linee laterali, ma se percepiamo che si va oltre e che comandano altri interessi, allora non vale la pena”. Senza peli sulla lingua. “Non ho dubbi che l’Uefa, anche per interessi commerciali, amerebbe che la Juve andasse in finale e vincesse, così nell'albo d'oro finisse un club di peso e tradizione, anche per la Supercoppa di Cardiff – ha continuato il dirigente portoghese - Ma il Benfica è un grande club, è sesto nel ranking europeo. Il nostro allenatore possiede argomenti validi per giocare e far segnare e non lasciare che decida la Juventus. Siamo a Torino per tentare di tornarci un'altra volta”. La squadra di Jorge Jesus si allenerà stamane alla Sisport nel centro sportivo del Toro e ieri una delegazione ha visitato il museo granata per rendere onore alla tragedia di Superga. Il tecnico portoghese sulla questione: “La polemica sull’Uefa? In questo momento pensiamo al campo, come allenatore non mi interessa. Vogliamo la finale, faremo di tutto per conquistarla, anche se sappiamo che sarà durissima”.. “Temo varie cose in questo gioco – ha rilanciato il vice presidente Silvio Cervan - Il calcio in quanto sport è bello se giocato dentro le quattro linee laterali, ma se percepiamo che si va oltre e che comandano altri interessi, allora non vale la pena”. Senza peli sulla lingua. “Non ho dubbi che l’Uefa, anche per interessi commerciali, amerebbe che la Juve andasse in finale e vincesse, così nell'albo d'oro finisse un club di peso e tradizione, anche per la Supercoppa di Cardiff – ha continuato il dirigente portoghese - Ma il Benfica è un grande club, è sesto nel ranking europeo. Il nostro allenatore possiede argomenti validi per giocare e far segnare e non lasciare che decida la Juventus. Siamo a Torino per tentare di tornarci un'altra volta”. La squadra di Jorge Jesus si allenerà stamane alla Sisport nel centro sportivo del Toro e ieri una delegazione ha visitato il museo granata per rendere onore alla tragedia di Superga. Il tecnico portoghese sulla questione: “La polemica sull’Uefa? In questo momento pensiamo al campo, come allenatore non mi interessa. Vogliamo la finale, faremo di tutto per conquistarla, anche se sappiamo che sarà durissima”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero