Trasferta genovese, a partire da domani, per i magistrati che coordinano l'inchiesta che ha portato all'arresto, tra gli altri, dell'ex ministro Claudio Scajola. ...
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Il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Francesco Curcio ed il pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, infatti, dovrebbero essere già da domani nel capoluogo ligure per iniziare l'esame dei documenti contenuti negli archivi sequestrati allo stesso Scajola e ad Amedeo Matacena. In particolare, in quello di Scajola, composto da oltre 100 faldoni pieni di carte, i magistrati potrebbero anche cercare riscontri alle dichiarazioni rese dall'ex ministro nel corso dell'interrogatorio di venerdì scorso ed il cui contenuto è stato secretato. Probabile che i pm inizino il loro lavoro facendo una scrematura del materiale per poi approfondire la ricerca in quelle carte che potrebbero avere attinenza all'inchiesta, sia per una verifica dell'ipotesi accusatoria, sia per dare impulso ad eventuali nuovi filoni d'inchiesta.
Chiara Rizzo. Dovrebbe avvenire domani l'estradizione di Chiara Rizzo, moglie dell'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, dalla Francia in Italia, ma nessuna comunicazione ufficiale è giunta finora ai legali italiani della donna, che era stata arrestata domenica scorsa a Nizza su richiesta delle autorità italiane. «Al momento - dichiara ad Adnkronos l'avvocato Carlo Biondi di Genova, che assiste la Rizzo con i colleghi Bonaventura Candido di Reggio Calabria e la francese Geraldine Flory - che io sappia non ci è stata comunicata la data del trasferimento, come non abbiamo ricevuto risposta dalle autorità italiane circa la possibilità di parlare con la nostra assistita. I cinque giorni di divieto di colloquio sono ormai trascorsi, abbiamo chiesto se ora è possibile un colloquio ma non ci hanno detto nè sì nè no. Almeno per quanto ne so io in questo momento». Chiara Rizzo attende l'estradizione in Italia nel carcere femminile di Marsiglia Les Baumettes. «Speriamo davvero -prosegue Biondi - che il trasferimento avvenga domani, perchè, a causa delle procedure francesi, la nostra assistita non ha neppure potuto ricevere denaro. Non può parlare con noi e con la figlia, non è in grado di provvedere alle spese minime necessarie in carcere. E pensare che è stata arrestata mentre tornava in Italia. Avevamo comunicato alle autorità il suo piano di volo. Credo che le sia stato inflitto un supplemento di pena senza ragione».
Archivio Matacena. È cominciato e sta producendo materiale «utile» il lavoro di verifica sulle carte contenute nell'archivio sequestrato ad Amedeo Matacena. Il materiale, a differenza di quello sequestrato a Claudio Scajola, è stato portato a Reggio Calabria. Le verifiche, comunque, sono solo all'inizio. All'attenzione degli investigatori della Dia ci sono principalmente i documenti relativi alle diverse società legate all'imprenditore. Duplice l'obiettivo: capire la provenienza del denaro e dove questo va a finire e scoprire se vi siano personaggi di rilievo coperti da prestanome.
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Il Messaggero