Se la Campania è persa, per Forza Italia (nonostante i sondaggi degli ultimi giorni dessero gli azzurri e Stefano Caldoro in ripresa), la Liguria sarebbe già stata assegnata a...
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LO SHARE
Non a caso, il tracollo annunciato dello “share” forzista ieri non sembrava essere fonte di affanni per Berlusconi, atterrato in mattinata all'aeroporto di Cinquale, a Massa Carrara, a bordo del suo elicottero, accompagnato da Deborah Bergamini e accolto dal candidato sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni. Poi, la corsa in auto a Bocca di Magra, nello Spezzino, per incontrare Toti. E' al suo consigliere politico, infatti, che l'ex Cavaliere ha dedicato la mattinata, con tanto di passeggiata domenicale e pranzo sulla terrazza di un noto ristorante dove gli applausi dei supporter hanno rincuorato il gotha azzurro che forse non tutto è perduto. Così, tra una portata e l'altra, Berlusconi, la fidanzata Francesca Pascale, Toti e alcuni sindaci dell'area di La Spezia, hanno distribuito sorrisi e selfie agli elettori, incrociando le dita sull'incerto risultato che il leader azzurro ha atteso fino a tarda notte ad Arcore, dove garantivano: «Berlusconi? E' sereno». D'altra parte, se i fautori del Nazareno commentavano «peggio di così non si può andare», è proprio l'aver toccato il punto più basso della parabola di Forza Italia, a far dormire sonni relativamente tranquilli all'ex Cavaliere: l'atteso quasi cappotto 6 a 1 oramai in casa forzista era acquisito come possibile risultato fisiologico.
I BILANCI
Qualsiasi variazione sul tema, dunque, è da considerarsi una vittoria: il 5 a 2 indicherebbe un punto di forza per gli azzurri e, se confermato, il 4 a 3 una vera sconfitta per Matteo Renzi che, nella visione berlusconiana, si troverebbe ad avere un problema politico. Ad Arcore si è preferito attendere la chiusura delle urne per fare il punto. Persa la Campania, Liguria e Umbria hanno abbondantemente compensato, segnando che il centrodestra vince se unito, come Berlusconi ha ripetuto anche ieri riferendosi alla Liguria. E, soprattutto, che può vincere anche in regioni tradizionalmente rosse. D'altra parte, che lo spezzatino di centrodestra non premi, lo dimostrano i dati pugliesi, con Francesco Schittulli (sostenuto da Raffaele Fitto, Ncd e Fdi) e Adriana Poli Bortone (sponsorizzata da Fi e Lega) relegato rispettivamente al terzo e quarto posto.
Ma è soprattutto con Matteo Salvini che, una volta spogliata l'ultima scheda, Berlusconi dovrà fare i conti. Perché se in Liguria il candidato forzista ha vinto, la Lega ha doppiato gli azzurri in termini di voti, arrivando al 20%, contro il 10% azzurro che si riduce a un debolissimo 5% in Veneto, dove pure la coalizione di centrodestra che sostiene Luca Zaia è vincente. L'incontro tra Salvini e Berlusconi, conclusa la parentesi elettorale, è dato per certo: l'Italicum impone che il centrodestra si muova compatto, ma Salvini non intende avallare la candidatura dell'ex Cavaliere alla leadership e punta a ottenere le primarie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero