Se pensavate che i Backstreet Boys fossero roba da brufolose teenager anni ’90, ricredetevi. I ricercatori giapponesi, con l’obiettivo di studiare lo sviluppo del...
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Gli studiosi hanno “equipaggiato” i bimbi con sensori intorno a polsi e caviglie per studiare piccoli movimenti degli arti o versi vocali nel tentativo di dimostrare un qualche rapporto con il ritmo della musica. Secondo il rapporto della ricerca «solo due bimbi hanno dimostrato stupefacenti movimenti ritmici con calci e movimenti delle braccia mentre ascoltavano le canzoni», ma, in compenso, i "vocalizzi" dei neonati subivano variazioni durante la musica rispetto al periodo di silenzio. I ricercatori hanno quindi concluso che anche in tenera età i bambini hanno una padronanza del proprio corpo tale da poter interagire con ciò che ascoltano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero