Austria, proiezioni: boom degli euroscettici, Fpoe al 20% raddopppia i seggi

Austria, proiezioni: boom degli euroscettici, Fpoe al 20% raddopppia i seggi
Prime proiezioni del voto per le europee in Austria: i popolari dell'Oevp restano al primo posto con il 27,8%, in calo di due punti rispetto a cinque anni fa, i...

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Prime proiezioni del voto per le europee in Austria: i popolari dell'Oevp restano al primo posto con il 27,8%, in calo di due punti rispetto a cinque anni fa, i socialdemocratici Spoe stabili al 23,7%, mentre il grande vincitore sarebbe il partito di destra euroscettico Fpoe, terzo intorno al 20% (circa 7 punti in più delle precedenti elezioni europee). I seggi hanno chiuso alle 17 e le proiezioni sono sul 18% delle schede, secondo l'agenzia Apa. I Verdi sono al 14,9%, mentre i liberali di Neos hanno raggiunto il 7,8%. Gli euroscettici del Fpoe raddoppierebbero i loro seggi passando da due a quattro.




Fra i piccoli partiti, tutti rimasti fuori dall'europarlamento stando a questi primi risultati, la migliore prestazione è comunque quella di Eu-Stop, unico partito esplicitamente antieuropeista, che ha ottenuto un 2,6%.



Deludente il risultato del partito fondato da Joerg Haider (il leader populista morto nel 2008): Bzoe ha ottenuto, al momento, solo lo 0,5% dei consensi.



Uno «straordinario successo»: il leader del partito di destra austriaco Fpoe, Heinz-Christian Strache, gioisce per il risultato ottenuto alle europee, che stando alle proiezioni in corso avrebbe superato il 20%. «Da dieci anni vinciamo una elezione dopo l'altra e oggi siamo sopra il 20%. Un risultato che i nostri avversari non potranno certo ridimensionare», ha detto. Si tratta del partito che vuole limitare l'accesso degli immigrati in Austria, proponendo anche un'uscita dagli accordi di Schengen. In un'intervista rilasciata in campagna elettorale Strache ha sostenuto che se non vi sarà una svolta in Europa, il suo partito sarà favorevole a un referendum per chiedere agli austriaci se restare oppure no nell'Ue. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero