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Aulab, la prima coding factory Italiana, avvia una partnership con TIM, best employer 2022 nel settore delle telecomunicazioni, per offrire ai figli e nipoti dei dipendenti TIM l’opportunità di formarsi in ambito tech
Un approccio ai benefit aziendali a 360° non si presenta più quindi come “nice to have”, ma come fattore determinante nella scelta di un impiego. Un percorso in continua evoluzione in cui, secondo i dati raccolti da Statista, aziende e dipendenti dialogano attivamente per introdurre benefit sempre più corrispondenti all’esigenza reale del lavoratore. I risultati del Welfare Index PMI parlano chiaro: le aziende sono sempre più consapevoli della centralità di temi come salute e sicurezza dei lavoratori (+0,7% tra il 2020 e il 2021), c’è un crescente interesse da parte dei dipendenti nel ricevere i benefici aziendali (+1,4%) e la percentuale di aziende con schemi di welfare di livello alto dal 2016 al 2021 è più che duplicata (9,7% del totale contro il 21%). A dimostrarlo sono, in primis, le “grandi dimissioni” (Great Resignation), tendenza che mostra come, specie nelle generazioni più giovani, 1 persona su 5 abbia cambiato lavoro nel 2020 ed 1 su 4 programmi di cambiarlo nell’anno in corso. A motivare la decisione, la ricerca di mansioni più consone alle proprie aspirazioni, ma anche di maggior flessibilità, benefit, work-life balance, family care e longevity management.
È in questo contesto che nasce la partnership tra aulab, la prima Coding Factory Italiana, ed il Gruppo TIM, Best Employer 2022 italiano nel settore delle telecomunicazioni sulla base dell’ultima indagine Statista-Corriere della Sera.
Non a caso, sono proprio i web developer (full-stack, frontend e backend) a figurare tra i professionisti informatici più ricercati, come analizzato anche da LinkedIn nel report sui lavori in crescita. Una domanda costante, a cui aulab risponde con l’Hackademy, il corso che, in soli 3 mesi, permette di acquisire tutte le competenze necessarie per avviare una carriera nello sviluppo web, anche partendo da zero.
Andrea Rubera, People Caring & Inclusion Manager di TIM, commenta così l’iniziativa: “TIM si propone come abilitatore digitale del Paese. In questo ambito, crediamo sia fondamentale il ruolo dell’educazione sulle materie STEM sin dall’infanzia e vogliamo di conseguenza incentivare i nostri dipendenti a confrontarsi con i cambiamenti legati alla trasformazione digitale. La partnership con aulab è un tassello importante perché consente di offrire, come benefit riservato alle nostre persone, competenze spendibili in percorsi formativi da proporre a figli e nipoti”.
Davide Neve, Co-Founder e CEO di aulab, aggiunge: “Nell’evoluzione dei benefit aziendali che stiamo vivendo, avere un’offerta all’avanguardia è diventato un fattore essenziale per attirare talenti. In aulab ce ne accorgiamo tutti i giorni, quando aiutiamo i nostri studenti ad entrare in contatto con le aziende al termine del corso Hackademy. Siamo orgogliosi di aver avviato con TIM una partnership che va a inserirsi nella scia di altri grandi attori che hanno voluto offrire qualcosa in più ai propri dipendenti, come per esempio Glovo che ha offerto ai propri rider 5 borse di studio per frequentare il corso Hackademy ed avviare una nuova carriera in ambito tech”.
L'articolo Aulab e TIM: la formazione STEM è un benefit da incentivare proviene da WeWelfare.
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