Omicidio Alpi-Hrovatin, «Generale Aidid, il mandante». La pista del traffico d'armi

Omicidio Alpi-Hrovatin, «Generale Aidid, il mandante». La pista del traffico d'armi
In un'informativa del Sismi risalente alla fine del 1996 si sottolinea che, secondo ambienti dell'Olp, il mandante dell'omicidio di Ilaria Alpi e del suo operatore...

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In un'informativa del Sismi risalente alla fine del 1996 si sottolinea che, secondo ambienti dell'Olp, il mandante dell'omicidio di Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin sarebbe stato il generale Aidid, signore della guerra somalo. L'informativa fa parte dei faldoni desecretati su input del Governo di cui l'ANSA ha potuto consultare una parte.




Traffico d'armi. L'indiziato numero uno della ragione della morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin - uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994 - fa capolino da subito, meno di due mesi dopo l'uccisione. A mettere l'ipotesi nero su bianco è il Sisde.



In quell'informativa - trasmessa pochi mesi dopo, tra gli altri, al ministero dell'Interno e alla Procura di Roma - si delinea subito il filo d'Arianna che attraversa la vicenda Alpi-Hrovatin e la fitta coltre di misteri che da 20 anni la circonda. In particolare, il servizio segreto interno indica, sulla base di non meglio precisate «fonti fiduciarie», quattro somali come «probabili mandanti» dell'omicidio: il colonnello Mohamed Sheikh Osman (trafficante d'armi del clan Murasade), Said Omar Mugne (amministratore della Somalfish), Mohamed Ali Abukar e Mohmaed Samatar. Fatale, per i due reporter, sarebbe stato il viaggio al porto di Bossaso, dove sarebbero saliti a bordo della motonave «21 ottobre», vascello della Somalfish, e avrebbero documentato una partita d'armi marchiata CCCP.
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Il Messaggero