Parla Asti, protagonista degli atti unici “La voce umana” e “Il bell'indifferente”

Adriana Asti (Foto Barillari)
Adriana Asti interpreta La voce umana e Il bell'indifferente in omaggio a Jean Cocteau. Due atti unici dai toni molto diversi, se pure entrambi portano in scena il dolore di...

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Adriana Asti interpreta La voce umana e Il bell'indifferente in omaggio a Jean Cocteau. Due atti unici dai toni molto diversi, se pure entrambi portano in scena il dolore di una donna per la fine di un grande amore. L'attrice, dopo il successo di Giorni felici (di Samuel Beckett, regia di Robert Wilson), è di nuovo a Spoleto per una “prima” nazionale diretta dal francese Benoît Jacquot. «Il primo monologo - spiega - vede una donna al telefono con l'uomo da cui è appena stata lasciata. Lei è disperata e lo implora di non abbandonarla. Un dialogo d'amore universale pieno di non detti, metafore, memorie dello stesso Cocteau che ricorda in questo testo la fine di un proprio amore. È lo stesso autore qui a salire in palcoscenico e lo fa in modo appassionato e drammatico».




Il bell'indifferente, invece, scritto per Edith Piaf, vede la protagonista interloquire con un partner silenzioso e immobile, che non reagisce alle parole della donna. «Nel secondo monologo Cocteau è più gergale, meno sentimentale. Pare voglia scherzare con le emozioni e mantenere un distacco ironico dal dramma di un amore non più corrisposto. La donna continua a rivolgersi al suo uomo, mentre lui legge il giornale, fa altro, la ignora completamente».



OMAGGIO A COCTEAU


Due prove d'attrice, quindi, affidate allo sguardo sottile e acuto del regista cinematografico Jacquot, alla sua prima esperienza con la scena. «Le pièces - dice - si susseguono senza intervallo, appena il tempo di modificare a vista l'ambiente. L'attrice scenderà dal palcoscenico e assisterà al cambio dalla prima fila, per poi risalire e riprendere a recitare». Un letto, due lampade con abat-jour, una poltroncina. Nella seconda parte si aggiungono porte e finestre. «Dal finire del giorno de La voce umana - continua Jacquot - si passa alla notte, rischiarata dai neon dell'esterno urbano, de Il bell'indifferente. Adriana si muove su un pavimento inclinato a piedi nudi: non potrà che salire o scendere». Le scene sono di Roberto Plate, i costumi di Nicoletta Ercole e Christian Gasc, le luci di Jacques Rouveyrollis. Il debutto è fissato per il 5 luglio alle 19.30 al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi. Repliche il 6 alle 18.30 e il 7 alle 16.30. «Presa dalle prove e dalle recite - conclude Asti - purtroppo non riuscirò ad assistere agli altri spettacoli del Festival. Un gran peccato.Se non dovessi recitare, vedrei tutto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero