Voleva dare fuoco alla moglie, sindacalista a processo: l'uomo incastrato dai figli

Voleva dare fuoco alla moglie, sindacalista a processo: l'uomo incastrato dai figli
Cosparge la moglie di liquido infiammabile per darle fuoco ma per fortuna ci ripensa: sindacalista di 60 anni residente a Monte San Giovanni Campano finisce sotto processo per...

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Cosparge la moglie di liquido infiammabile per darle fuoco ma per fortuna ci ripensa: sindacalista di 60 anni residente a Monte San Giovanni Campano finisce sotto processo per maltrattamenti in famiglia. I fatti risalgono al 2020 quando, complice la pandemia che li costringeva ad un stretto contatto tutti i giorni, i due coniugi avevano cominciato a non sopportarsi più. Ogni motivo era buono per scatenare una lite.

Loro che erano genitori di tre figli, uno maggiorenne e due adolescenti, non facevano altro che insultarsi e dirsene di tutti i colori. Ma un giorno la donna ha chiesto l'intervento dei carabinieri perché, aveva riferito, il marito l'aveva cosparsa di alcol tentando di darle fuoco. L'uomo fortunatamente all'ultimo momento sarebbe rientrato in sé.

A seguito di tali fatti la signora di 50 anni che si è rivolta al Telefono Rosa di Frosinone per essere seguita dagli operatori del centro antiviolenza, è andata via dalla casa coniugale. Una volta fuori da quella abitazione si è rimboccata le maniche e supportata anche dai familiari e dai figli, ha cercato il modo migliore per poter sbarcare il lunario.

L'avvocato Cristiana Cialone, che opera all'interno del Telefono Rosa, ha preso in carico il caso della donna che aveva rischiato di morire bruciata per colpa del marito violento. A puntare l'indice sull'uomo anche due suoi figli i quali avrebbero dichiarato davanti al magistrato inquirente di aver visto il genitore con una bottiglia di alcool in mano e successivamente di aver notato che la madre aveva gli indumenti bagnati dal liquido infiammabile. Una testimonianza che non ha aggravato la posizione del sindacalista che è finito sotto processo.

L'imputato, che è difeso dall'avvocato Mario Di Sora, ha sempre respinto ogni accusa sostenendo che la moglie stava semplicemente trovando il modo per chiedere una separazione con addebito. L'uomo avrebbe riferito agli investigatori della procura di non aver mai utilizzato quella bottiglia di alcool per far del male alla moglie e che mai e poi mai avrebbe messo in atto un comportamento così aberrante e distruttivo. L'udienza è prevista per il prossimo ottobre. In questa data l'imputato fornirà la sua versione dei fatti che, va detto si discosta molto da quanto dichiarato dalla moglie che si è costituita parte civile.
 

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Il Messaggero