Violenza sessuale sulla nipote di 13 anni, lo zio finisce a processo

Violenza sessuale sulla nipote di 13 anni, lo zio finisce a processo
Violenza sessuale sulla nipote 13enne: rinviato a giudizio un 60enne residente in un paese del Frusinate, zio materno della vittima. La prima udienza si terrà il prossimo...

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Violenza sessuale sulla nipote 13enne: rinviato a giudizio un 60enne residente in un paese del Frusinate, zio materno della vittima. La prima udienza si terrà il prossimo aprile.

I fatti che hanno trascinato l'uomo alla sbarra risalgono a tre anni fa. La mamma della ragazzina, per motivi di lavoro, spesso era costretta a lasciare la figlia a casa di una parente, una persona della quale si fidava ciecamente. E proprio in quell'abitazione sarebbero iniziate le prime molestie sessuali nei confronti della minorenne. Lo zio materno, che viveva in quella casa, spesso si avvicinava all'adolescente per abbracciarla.

La ragazzina aveva pensato a delle manifestazioni di affetto. Quello zio, infatti, molto presente nella sua vita, la riempiva spesso di coccole e di regali. Sempre pronto a offrirle il suo aiuto in caso di bisogno, non faceva altro che ripetere alla tredicenne che poteva contare su di lui. A suo dire, proprio perché lei stava crescendo senza la figura paterna, il suo compito era quello di proteggerla e tutelarla. Quel comportamento dell'uomo per un certo periodo aveva affascinato la nipote. Ma via via che il tempo passava, il parente avrebbe iniziato a prendersi delle libertà che avevano infastidito la ragazzina. A cominciare dal fatto che, stando alla denuncia, quando si trovavano da soli nell'abitazione ne approfittava per accarezzarla e palpeggiarla nelle zone intime. E proprio nel suo letto sarebbe avvenuto l'abuso sessuale. A quello ne sarebbero seguiti altri. Soltanto dopo tanti mesi l'adolescente aveva iniziato ad evitarlo.


A far scattare la denuncia contro il parente di sangue una amica di famiglia alla quale la ragazzina era molto legata. La 13enne, che si era tenuta tutto dentro per tanto tempo, aveva confessato alla donna quello che le era accaduto. A quel punto la donna aveva informato la madre. Nel corso dell'incidente probatorio era emerso che la ragazzina non era mai caduta in contraddizione ed era stata giudicata attendibile. Nei giorni scorsi il giudice per l'udienza preliminare ha rinviato a giudizio il sessantenne per l'ipotesi di reato di violenza sessuale su minore. La ragazzina sarà rappresentata dall'avvocato Lieta Merletti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero