Donne abusate, nuovo protocollo. Il procuratore: «Metà dei fascicoli riguarda le violenze»

Donne abusate, nuovo protocollo. Il procuratore: «Metà dei fascicoli riguarda le violenze»
«È un punto di partenza e non resterà lettera morta. Prevenire vuol dire interrompere la violenza, per questo è importante denunciare subito». Lo...

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«È un punto di partenza e non resterà lettera morta. Prevenire vuol dire interrompere la violenza, per questo è importante denunciare subito». Lo dice il questore, Domenico Condello, durante la presentazione del protocollo aggiuntivo contro la violenza sulle donne, in Prefettura. Gli fa eco il comandante provinciale dei carabinieri, Alfonso Pannone: «Far uscire allo scoperto non è semplice e solo facendo sistema si può cambiare il trend, sono d'accordo che questo è solo un inizio». Le forze dell'ordine sono direttamente coinvolte dall'iniziativa voluta un anno fa dal procuratore Antonio Guerriero e "sposata" dal prefetto Ernesto Liguori, dalla Asl, dai centri anti violenza, dalla Provincia e dall'Ordine degli avvocati. Nella sala "Purificato" della Prefettura c'è il secondo passaggio, quello che porterà alla formazione specifica del personale di polizia e carabinieri, al confronto, scambio di dati, sostegno delle vittime e alla sensibilizzazione tra i giovani.

«Si deve tenere alta l'attenzione - aveva esordito il prefetto - questa è l'assunzione di un impegno di fronte a un fenomeno assai grave che lede diritti umani fondamentali»


A fornire il quadro della situazione, è stato il procuratore: «Almeno la metà delle misure che adottiamo riguardano le fasce deboli. Intendo donne, minori, persone fragili come anziani e disabili. Abbiamo un gruppo specializzato che lavora a tempo pieno su questi casi e non passa settimana che non emettiamo una misura». Il fenomeno esiste, ma si comincia ad affrontare con sostegni concreti. Come l'intesa con le associazioni di categoria che indicano le necessità e possono ottenere persone formate per quei settori. È partito, grazie al sostegno dell'agenzia della Provincia "Frosinone Formazione" il corso "Mani in pasta" che coinvolge il forno Pezzella e la pasticceria Dolcemascolo, ad esempio. Ma si andrà oltre, come ha detto il rappresentante di Unindustria Gianluigi Pezzullo: «Le imprese sono tenute alla responsabilità sociale è uno degli obiettivi dell'Agenda 2030». Si pensa, ad esempio, come ha ricordato l'avvocato Fabrizio Zoli (l'ordine mette a disposizione il patrocinio gratuito per le vittime di violenza) a un "bollino" etico per le aziende che assumono donne che hanno vinto la loro battaglia e si sono formate, uscendo da un percorso virtuoso. Patrizia Palombo ha parlato a nome delle associazioni sottolineando «noi rete la facciamo a prescindere, siamo felici per nuovo protocollo, a noi le donne si rivolgono dopo anni di sofferenze». Pilastri della nuova intesa? Banca dati, formazione e sportello legale. No, non è un punto di arrivo.
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Il Messaggero