«Violenza sulle donne, servono tempi più veloci e maggiore competenza»

 Donne libere di scegliere, che fanno la differenza: Alessandra Atorino, Patrizia D'Agostini, Alessandra Di Legge, Miriam Diurni, Adelina Eramo, Simona Maffei, Teresa...

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 Donne libere di scegliere, che fanno la differenza: Alessandra Atorino, Patrizia D'Agostini, Alessandra Di Legge, Miriam Diurni, Adelina Eramo, Simona Maffei, Teresa Mascolo, Patrizia Palombo, Loredana Rea e Alessandra Rilievi. Sono le dieci protagoniste del convegno tenuto ieri mattina, nella Giornata internazionale delle donne, nell'aula consiliare del Comune di Frosinone. Sono tutte accomunate, per dirla come la moderatrice Maria Rita Grieco, «dalla libertà di scegliere - ha detto la vicedirettrice del Tg2 -. Sono la forza, il coraggio, la caparbietà, le doti, la cultura della donna a fare la differenza».

Sono emerse tutte le criticità dell'essere donna: allarme sull'occupazione, assenza di pari opportunità nel mondo del lavoro, disparità salariale, fino alle discriminazioni e alla violenza.

LA STOCCATA

Patrizia Palombo, presidente provinciale del Telefono Rosa, ha chiesto a gran voce che «sia anche la Giustizia a fare la differenza». Sin dall'attivazione del Codice rosso, la corsia preferenziale in tribunale per le vittime di violenza, lamenta continue frenate a secco davanti al giudice. «I tempi del giudizio devono essere veloci, non si può continuare a confidare in un magistrato "sensibile" - esorta Palombo -. Non è possibile che tra la denuncia e la sentenza passino anche cinque anni, tra un rinvio e l'altro per legittimo impedimento dell'imputato».
I dati sono tremendi: il Telefono Rosa Frosinone, nel giro di cinque anni, arriva ad accogliere e assistere oltre duemila donne e minori vittime di violenza fisica, psicologica ed economica. «Le vittime denunciano con coraggio, compiendo il passo più grande, ma si rischia di perdere la loro fiducia se i tempi della giustizia sono biblici - argomenta Patrizia Palombo -. Così come per le volontarie del Telefono Rosa, la formazione è fondamentale anche per i magistrati. Oggi più che mai serve un'équipe di giudici specializzati sul Codice rosso».


 Non si è parlato "solo" di violenza. Atorino è presidente di Confagricoltura donna, D'Agostini vicepresidente di Terziario donna-Confcommercio e Di Legge specialista giuridica per la presidenza del Consiglio. Diurni è presidente provinciale di Unindustria, Eramo quella della Confederazione italiana agricoltori e Maffei vicequestore di Frosinone. Mascolo è direttrice della casa circondariale cittadina, Rea direttrice della frusinate Accademia di belle arti e Rilievi comandante provinciale dei vigili del fuoco. Con dieci donne che fanno la differenza, accolte dal sindaco Riccardo Mastrangeli, presenti altresì le assessore Rossella Testa, Alessandra Sardellitti e Simona Geralico, nonché Laura Di Lorenzo, vicepresidente della Consulta provinciale degli studenti. Condiviso in diretta via social, il convegno è stato seguito anche dalle scuole del capoluogo. Tanti ragazzi hanno contribuito a vivacizzare il dibattito, facendo sentire la loro voce a suon di post. Si è parlato, come recita lo stesso titolo del convegno, del ruolo delle donne nella società di oggi e di domani. «Forse sarebbe stato più corretto declinare questo sostantivo al plurale, parlando di "ruoli" - ha detto il sindaco Mastrangeli -. La donna, da sempre, riesce a conciliare quel che appare spesso inconciliabile, professione e vita privata, famiglia e lavoro, assumendosi responsabilità, compiti, incombenze, ben superiori a quelle maschili». E ha concluso: «Le donne rappresentano il volto prevalente della solidarietà, il volto della coesione sociale, ma anche quello del pragmatismo, della concretezza, del dialogo».
Marco Barzelli
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Il Messaggero