Cani chiusi in un sacchetto e gettati come rifiuti: ora cercano una famiglia

Uno dei tre cuccioli abbandonati
Li hanno chiusi in un sacchetto e li hanno gettati in campagna a Vicalvi. Sono stati trovati casualmente da due persone che hanno sentito guaire e sono stati messi in salvo. Si...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Li hanno chiusi in un sacchetto e li hanno gettati in campagna a Vicalvi. Sono stati trovati casualmente da due persone che hanno sentito guaire e sono stati messi in salvo. Si tratta di tre cuccioli di circa 30 giorni di vita. Tre bellissimi cagnolini di colore bianco, molto simili fra di loro. Le fotografie stanno facendo il giro del web suscitando rabbia e pena. È partito l'appello per l'adozione che potrà avvenire fra circa un mese quando saranno più grandi. 



L'appello sui social: «Queste meraviglie, sono state trovate in un sacchetto di plastica, con la speranza che morissero soffocate, invece per sfortuna di chi ha fatto questo vile gesto, sono state trovate e messe in salvo da due bravissime persone. Purtroppo avendo altri animali in casa, non possono tenere anche loro, per cui si cerca adozione. Hanno circa 30 giorni, sono 3 femmine, futura taglia media, non appena raggiunti i 60 giorni potranno essere adottate. Verranno affidate con chip, vaccino, microchip dopo preaffido. Sono identiche, infatti si fa fatica a distinguerle. Per tutte le info, contattare il 327 944 7969».

Si fa davvero fatica a comprendere dove si possa trovare coraggio per compiere un gesto simile.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero