Frosinone.Viale Michelangelo tra degrado e mancati interventi

Frosinone.Viale Michelangelo tra degrado e mancati interventi
MANUTENZIONE Viale Michelangelo al collasso, tra marciapiedi rovinati, erba non tagliata ed una situazione pericolosa per i pedoni. La lunga strada, infatti, situata nella zona...

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MANUTENZIONE
Viale Michelangelo al collasso, tra marciapiedi rovinati, erba non tagliata ed una situazione pericolosa per i pedoni. La lunga strada, infatti, situata nella zona bassa di Frosinone, costeggiante l'importante struttura del Conservatorio cittadino Licinio Refice, da tempo versa in una condizione disastrosa. I marciapiedi sono quasi sgretolati, il percorso pedonale è pieno di insidie. In alcuni tratti, la natura ha cercato di nascondere la situazione, invadendo il marciapiede con una folta vegetazione, che impedisce però il passaggio ai pedoni, costringendoli a dover passare sullo spazio adibito ai veicoli. Nel lungo vialone, nel punto più vicino alla zona scalo, in realtà, il manto asfaltato del marciapiede è così rovinato da far fuoriuscire il materiale inerte sottostante. Eppure, la zona è un importante biglietto da visita per il capoluogo stesso, considerando il numero importante di studenti, provenienti anche da altre città o nazioni, che vengono a Frosinone proprio per cimentarsi negli studi musicali dell'importante Refice o per gli appassionati di musica che giungono a Frosinone per assistere ai concerti organizzati nella sede dell'Istituzione musicale. Nella lunga viale Michelangelo, vicino la fermata del trasporto pubblico, è anche presente una delle stazioni del servizio di bike sharing, ancora fermo. Anche qui, la vegetazione si sta prendendo possesso del piccolo spiazzo, riservato al servizio di condivisione di biciclette, Tra l'altro, percorrendo i pochi metri che separano viale Michelangelo dallo stadio Benito Stirpe, a quasi una rotatoria di distanza, la situazione è quasi ossimorica: l'anello intorno lo stadio, infatti, è stato soggetto, in questi mesi, ad un importante riqualificazione, ad opera del privato, che ha riasfaltato il manto stradale e gli stessi marciapiedi.

IL COMMENTO
Da una parte, quindi, il completo tracollo di viale Michelangelo, dall'altro la rinascita di viale Olimpia. «Oramai la strada è impraticabile afferma Antonio, un cittadino ed anche molto pericolosa. Bisogna stare attenti a non inciampare tra le buche del marciapiede e, in alcuni tratti, l'erba è alta e ostruisce il cammino. Quindi, alla fine, bisogna passare sul ciglio della strada. Spero che presto ci siano interventi. Se non ci sono i fondi per rifare il marciapiede, almeno tagliare l'erba».
LA DENUNCIA
A segnalare lo stato di incuria e di degrado di viale Michelangelo è anche il Laboratorio Scalo, tramite il suo referente Anselmo Pizzutelli: «Siamo contenti degli interventi in viale Olimpia. Sarebbe, però, importante mettere in cantiere, con urgenza, la sistemazione completa di viale Michelangelo. Zona in cui è situata un'eccellenza come il Conservatorio, frequentato da tantissimi studenti, anche stranieri, costretti a percorrere un marciapiede che non solo è degradato, ma è proprio pericoloso». Il Comitato, quindi, si aspetta «lavori di messa in sicurezza dell'area. Almeno che sia tagliata l'erba, visto che in alcuni punti il viale è impercorribile per la presenza di veri e propri alberi. E' una situazione che denunciamo da 10 anni». Il Laboratorio Scalo, dunque, ironizza: «Per chi ama il trekking, consigliamo il sentiero cittadino di viale Michelangelo.

Il Comitato, poi, segnala anche lo stato in cui versa il piccolo percorso pedonale, situato in via Valle Fioretta e che spunta su via Michelangelo. «Sono anni che chiediamo la messa in sicurezza anche di quel percorso. Si potrebbe ampliare, con un po' di brecciolino, e istallare qualche lampione, per renderlo sicuro. Vorremmo sapere che fine hanno fatto i lavori, annunciati dal sindaco, relativi proprio a quel percorso pedonale e alla sua messa in sicurezza. È una zona utilizzata da molti studenti del Conservatorio. Soprattutto nelle ore notturne, quella zona può esser molto pericolosa. Ad oggi, è piena di rifiuti e invasa dalla vegetazione».
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Il Messaggero