Valle del Sacco, è scontro tra la candidata del M5S Lombardi e l'assessore Buschini

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«La Valle del Sacco  da area più industrializzata di Europa la cattiva è stata trasformata dalla cattiva politica in una industria dei...

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«La Valle del Sacco  da area più industrializzata di Europa la cattiva è stata trasformata dalla cattiva politica in una industria dei rifiuti».  Questo uno dei passaggi dell'intervento della candidata del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Lazio Roberta Lombardi parlando in diretta Facebook dalla Valle del Sacco. 


«Questa oggi - ha proseguito la Lombardi - è una valle svuotata, le uniche domande che arrivano sono quelle di apertura di nuovi incerenitori. Questo è l’esempio lampante del fallimento dei partiti, che non essendo più in grado di attrarre investimenti hanno svenduto il territorio, hanno svenduto acqua terra e aria che sono le nostre risorse naturali. Dov’è stata in questi anni la Regione Lazio? Cosa hanno fatto le amministrazioni di destra e di sinistra?».

La Lombardi poi si è soffermata sulle crticità sanitarie: «Da diversi anni qui alla Valle del Sacco giacciono rifiuti tossici e inquinanti, la situazione peggiora giorno dopo giorno. Ci sono scarichi abusivi, sostanze cancerogene. Qui l’inquinamento sta uccidendo, qui i cittadini sono privati del loro diritto alla salute, qui la gente muore di tumore». 

Quindi le proposte per il futuro: «Serve un progetto diverso, un piano  strategico territoriale, occorre creare dei grandi poli di sviluppo che creino nuova occupazione mettendo in sicurezza l’area». 


Alla Lombardi ha risposto l'assessore regionale all'ambiente Mauro Buschini: «L’onorevole Lombardi arriva ultima anche sul tema della Valle del Sacco. In questi anni la Regione ha portato avanti un lavoro minuzioso che apre finalmente prospettive certe per la bonifica e lo sviluppo della Valle. Un lavoro iniziato con la battaglia per il riconoscimento SIN di quell’area, tra i silenzi di chi oggi “scopre” la situazione della Valle del Sacco. Mai infatti si è levata una voce, un sostegno istituzionale, anche dell’onorevole Lombardi, che in 5 anni di Parlamento non si è mai interessata di questo problema. In maniera schematica elenco le azioni della regione: - riconoscimento del Sin, dopo che era stato declassato; - perimetrazione dell’area; - approvazione della delibera per l’analisi delle acque e dei sedimenti, della sperimentazione della fito depurazione, ora al vaglio del ministero; - investimento sul presa, primo presidio ambientale italiano; - investimento sul depuratore di Anagni, realizzato da anni, ma mai messo in funzione».
 
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Il Messaggero