Il vaccino anti-Covid sarà infialato nello stabilimento Catalent di Anagni

Il vaccino anti-Covid sarà infialato nello stabilimento Catalent di Anagni
Come già anticipato ieri da Il Messaggero, sarà la Catalent di Anagni ad infialare, dal mese di agosto, i 400 milioni di dosi di vaccino anti coronavirus che...

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Come già anticipato ieri da Il Messaggero, sarà la Catalent di Anagni ad infialare, dal mese di agosto, i 400 milioni di dosi di vaccino anti coronavirus che verrà prodotto dalla ditta Astrazeneca dopo essere stato messo a punto dall’Università di Oxford. Il vaccino, in caso di approvazione definitiva, potrebbe diventare una risorsa preziosa contro la pandemia scatenata dal Covid 19.



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Quando, domenica scorsa, il ministro della Salute Roberto Speranza, durante una conferenza stampa all’interno degli Stati Generali, aveva annunciato che il processo di infialamento delle dosi del vaccino sarebbe avvento ad Anagni, il nome della Catalent era già informalmente trapelato.

Ieri mattina è stato ufficialmente firmato l’accordo tra l’azienda, che qualche mese fa ha rilevato formalmente l’ex stabilimento storico della Bristol Meyer, e la biofarmaceutica svedese-britannica Astrazeneca per l’immissione nelle fiale del vaccino che potrebbe mettere fine all’emergenza del Covid 19. Un lavoro che impegnerà in modo totale lo stabilimento anagnino nelle prossime settimane. E che porterà, come detto a preparare 400 milioni di dosi di vaccino da offrire ai cittadini.

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Ad annunciare l’accordo è stato Alessandro Maselli, presidente e chief operating officer di Catalent Pharma Solutions: «La nostra azienda - ha spiegato - ha una significativa esperienza nel trasferimento tecnologico e nel rapido potenziamento dei programmi di vaccinazione per soddisfare la domanda. Il nostro sito produttivo di Anagni, in Italia, è stato per molti anni una struttura dedicata al lancio per i nuovi farmaci e il team dei nostri esperti sarà molto orgoglioso di preparare il sito per la produzione di questo possibile vaccino per il Covid19 al fine di garantire un rapido accesso per i pazienti il più rapidamente possibile, se approvato».

Il direttore dello stabilimento, Barbara Sambuco, si è poi rivolta ai 700 dipendenti dello stabilimento anagnino, parlando di «sfida ambiziosa alla quale dovremo saper rispondere nel miglior modo possibile, ancora più di quanto abbiamo fatto in passato»; e, ricordando loro che «tutto questo non sarebbe stato possibile senza di voi e la vostra professionalità dimostrata soprattutto in questi ultimi anni. Anni complicati, ma, visti i risultati annunciati oggi - ha concluso Barbara Sambuco -, sicuramente di grandissima soddisfazione».

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Nel pomeriggio di ieri, grande soddisfazione per la notizia è stata espressa anche dal sindaco di Anagni Daniele Natalia: «È una bella notizia - ha detto il primo cittadino della città dei papi - che non solo ci fa ben sperare per il futuro ma che ci rende anche orgogliosi di essere anagnini. Come già detto più volte, Anagni vanta sul proprio territorio eccellenze industriali di primo livello, questa notizia non fa che rendere giustizia al ruolo fondamentale e strategico che Anagni gioca anche nel campo dell’industria farmaceutica». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero