Truffa da 200.000 euro alle suore di Beata Maria De Mattias: sei indagati

Truffa da quasi 200mila euro quella messa a segno ai danni di una suora che all'epoca dei fatti gestiva i conti dell'istituto scolastico omnicomprensivo "Beata Maria...

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Truffa da quasi 200mila euro quella messa a segno ai danni di una suora che all'epoca dei fatti gestiva i conti dell'istituto scolastico omnicomprensivo "Beata Maria De Mattias" a Frosinone. Un imbroglio architettato con dovizia di particolari. Adesso sei persone sono finite sul registro degli indagati per l'ipotesi di reato di truffa continuata. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Rossella Ricca ha chiuso le indagini. Adesso i legali di fiducia avranno venti giorni di tempo per presentare le loro memorie difensive.

Tutto è iniziato nel 2020 quando la suora riceve una telefonata da una persona che si era spacciata per un avvocato rappresentandole che presso la procura di Milano era pendente un procedimento penale nei confronti dell'istituto a causa del mancato pagamento delle quote di un abbonamento ad alcune riviste delle forze dell'ordine. La madre superiora, effettivamente, nei primi anni di gestione di quell'istituto aveva ricevuto per un periodo quelle riviste, quindi aveva creduto veramente di essere morosa. Addirittura gli avvocati le avevano inviato degli atti giudiziari (si è scoperto dopo essere contraffatti), recanti il logo della Repubblica italiana con tanto di dicitura "Tribunale di Milano - sezione civile". E sempre per via telefonica, il sedicente avvocato del Foro di Milano aveva fornito alla suora gli estremi dell'Iban con i relativi intestatari su cui effettuare i vari bonifici per le spese giudiziarie.


Il "legale" aveva rassicurato la superiora sul futuro delle somme versate, avendo proprio lui inoltrato per suo conto i ricorsi presso il tribunale di Milano. Subito dopo però la religiosa aveva ricevuto la telefonata da parte di un fantomatico sovrintendente della Guardia di Finanza di Roma. Quest'ultimo le avrebbe rappresentato la necessità di versare altre somme di denaro per una serie di verifiche fiscali.
Alla suora aveva riferito che l'"avvocato" era stato escluso dalle procedure perché a sua volta indagato.
Al quel punto il finanziere, inducendo la donna in errore circa la regolarità delle operazioni di bonifico, aveva fatto leva sulla necessità di altro denaro da versare per affrontare i procedimenti civili e penali iscritti a suo carico presso il tribunale di Milano.
Tutto questo stato di cose avrebbe procurato un danno non indifferente all'istituto religioso. Il falso avvocato ed il falso finanziere avrebbero indotto la suora ad effettuare dei bonifici e delle ricariche su carte postepay per la somma complessiva di 167.607, 00 euro. Dal 2020 al 2022 la madre superiora aveva effettuato ben 78 bonifici. La storia della truffa sarebbe emersa perché la religiosa, che non vedeva mai la fine di questo debito, aveva cominciato a sospettare di essere finita in mano a persone senza scrupoli. Così si è rivolta al suo avvocato di fiducia che ha cominciato ad indagare. E proprio grazie a queste indagini si è scoperto che ai danni dell'istituto era stata messa in atto una maxi truffa. A conclusione dell'inchiesta sei persone sono state iscritte sul registro degli indagati. Tra gli avvocati del collegio difensivo Roberto Filardi e Fausto Velocci.


Marina Mingarelli
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Il Messaggero