Si fanno dare 70mila euro per trovare un lavoro a due sorelle, assicuratore e insegnante a processo

Si fanno dare 70mila euro per trovare un lavoro a due sorelle, assicuratore e insegnante a processo
Per i figli si è disposti a tutto, anche a sborsare 70 mila euro per assicurare loro un posto di lavoro. Così aveva fatto una casalinga di 60 anni che aveva...

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Per i figli si è disposti a tutto, anche a sborsare 70 mila euro per assicurare loro un posto di lavoro. Così aveva fatto una casalinga di 60 anni che aveva consegnato tutto quel denaro o ad un assicuratore di 50anni ed una insegnante di 54, entrambi residenti nel sorano.

Questi ultimi, millantando conoscenze negli ambienti che contano, sarebbero riusciti a farsi consegnare dalla donna tutto quel denaro. La coppia che la signora aveva contattato tramite alcune conoscenze, adesso deve rispondere di truffa con citazione diretta a giudizio. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 4 maggio. La vittima che si è costituita parte civile sarà rappresentata dall'avvocato Marilena Colagiacomo.

La vicenda risale a circa due anni fa quando la donna, dopo la laurea delle due figlie, sperava che potessero trovare un posto fisso per potersi sistemare definitivamente. I due che si erano presentati come mediatori le avevano assicurato che le sue ragazze sarebbero state assunte presso delle importanti aziende multinazionali. Ma per poter ottenere quel posto avevano bisogno di denaro per fare regali a coloro che li avrebbero aiutati a realizzare quel progetto. La donna che aveva creduto ciecamente a quelle parole, aveva cominciato a versare in più trance i soldi che le avevano richiesto.

L'insegnante e l'assicuratore le avevano detto che nel giro di pochissimo tempo le figlie che si trovavano alla loro prima esperienza lavorativa, sarebbero state chiamate per il colloquio. Ma era soltanto una proforma. Bastava ungere le persone giuste ed il gioco era fatto. Nonostante però tutto quel denaro versato la tanto attesa chiamata di assunzione non arrivava. Ogni scusa da parte dei mediatori, era buona per rimandare quanto promesso. Ormai era trascorso troppo tempo e la donna esasperata da tutta quell'attesa, aveva cominciato a sospettare di essere finite nella rete sbagliata.

Così si è recata nel vicino commissariato ed ha fatto scattare la denuncia per truffa. Le indagini che sono seguite hanno evidenziato che entrambi gli indagati si erano proprio inventato tutto. Le amicizie che contano, le mazzette da consegnare, il posto di lavoro all'interno di aziende multinazionali, tutto falso, tutto frutto della loro fantasia per spillare soldi a quella mamma credulona L'avvocato Colagiacomo, che rappresenterà la donna, in aula punterà ad ottenere la restituzione del denaro.
 

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Il Messaggero