Spuntano altri cinque ordigni sul sentiero per Montecassino, in un anno trovate oltre 20 bombe

I residuati bellici in un canalone lungo Cavendish Road

Spuntano altri cinque ordigni sul sentiero per Montecassino, in un anno trovate oltre 20 bombe
Continua il rinvenimento casuale di ordigni bellici sul territorio di Cassino. È accaduto di nuovo giovedì in località Caira, in un canalone contiguo...

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Continua il rinvenimento casuale di ordigni bellici sul territorio di Cassino. È accaduto di nuovo giovedì in località Caira, in un canalone contiguo alla cosiddetta Cavendish Road, il sentiero che porta a Montecassino costruito dalle forze alleate per arrivare alle spalle del monastero dove, si pensava, vi fossero nascosti i tedeschi. Qui sono stati rinvenuti 5 ordigni bellici da 3" Heuk. Sullo stesso percorso sono venuti alla luce in un anno almeno una ventina oltre a quelli di giovedì. In questa zona i combattimenti furono intensi con tanti morti e feriti.

La zona è stata circoscritta e chiusa al transito pedonale in attesa degli artificieri. E comunque ad ogni scavo per installare impianti sotterranei o per costruzione c'è sempre il rebus dei residuati bellici tanto che è obbligatorio provvedere, per precauzione, al sondaggio con idonei georadar. Perchè nei primi cinque mesi del 1944 forze germaniche e angloamericane durante la seconda guerra mondiale si fermarono sul fronte di Cassino. E le bombe furono sganciate dagli aerei a tonnellate per distruggere prima il monastero di Montecassino e poi la città di Cassino ormai evacuata dagli abitanti. Caddero circa due tonnellate di bombe di ogni tipo oltre a proiettili sparati dalle truppe. Le case e le strade furono ridotte a macerie. E durante la ricostruzione della città le ruspe seppellirono macerie ed eventuali residuati bellici anche inesplosi.

GLI SCAVI

Ed ora a sorpresa emergono quando si scava. E fortunatamente senza conseguenze. Ordigni sono emersi l'anno scorso quando venne rifatta piazza Diamare ed anche la settimana scorsa per gli scavi al Corso della repubblica. E qui i georadar nei mesi scorsi durante la ricognizione tecnica del percorso hanno segnato di rosso sul marciapiede dove le ruspe devono intervenire, è stato raccomandato dagli esperti, "con precauzione". E così di frequente vengono pubblicate ordinanze con l'emissione di "provvedimenti contingibili e urgenti del caso a tutela della pubblica e privata incolumità e a delimitare l'area interessata. Considerato opportuno, adottare in via precauzionale e a salvaguardia dell'incolumità pubblica l'ordinanza diretta ad evitare la circolazione di veicoli e persone."

Altri residuati bellici ed anche bombe emergono periodicamente in prossimità delle sponde del fiume Gari al ponte di Sant'Angelo in Theodice. Nei mesi scorsi sono stati rinvenuti una decina di proiettili inesplosi. Qui gli scontri fra le truppe furono sanguinosi tanto che i testimoni dissero che "l'acqua del fiume si colorò di rosso del sangue dei soldati morti, soprattutto americani." E nella piazza della frazione sorge un monumento a ricordo di quella tragica battaglia sul fiume nel gennaio 1944. E comunque il rischio di trovare bombe seppellite sottoterra è ancora alto a distanza di 79 anni dalla fine della Guerra.
 

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Il Messaggero