Due pensionati trovano un portafoglio con 1700 dollari (circa 1.400 euro) e 110 euro, lo riconsegnano alla polizia municipale ma nessuno lo reclama e a un anno di distanza...
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La storia arriva da Isola del Liri. Tutto comincia il 27 luglio 2016, quasi un anno fa. I due pensionati isolani stavano passeggiando al calar della sera, quando la loro attenzione ricadde su un portafoglio sul marciapiede. Di colore beige senza nessun documento che ne attestasse né la provenienza né soprattutto il suo proprietario. Nessun oggetto, nessuna foto, nulla di nulla al suo interno, solo denaro in contante. I due isolani dopo essersi guardati intorno per scorgere qualcuno che stesse cercando qualcosa in strada, lo hanno raccolto ed aperto.
Dopo essersi consultati di comune accordo hanno deciso di recarsi presso il comando polizia municipale e di consegnare il tutto nelle mani degli agenti di servizio. Nei giorni successivi se qualcuno si fosse presentato dai vigili elencando la somma all’interno del portafoglio o quante banconote da 100 o da 50 ci fossero state al suo interno o qualche indizio che ne attestasse la proprietà, il portafoglio sarebbe stato restituito. Ma al portone del comando delle polizia municipale non si è presentato nessuno né dopo un giorno né dopo un anno.
Il portafoglio è rimasto nella cassaforte del comando, in attesa di scrivere la parola fine a questa vicenda. Così trascorsi 365 giorni dalla pubblicazione dell’atto trasmesso dai vigili all’ente comunale dell’avvenuto ritrovamento, ai sensi dell’articolo 929 del codice civile “gli oggetti e valori appartengono al ritrovatore” in questo caso ai due protagonisti di questa storia.
Il denaro è stato consegnato ieri mattina dal comandate della polizia municipale di Isola del Liri Bruno di Palma ai due pensionati: «Abbiamo espletato ogni formalità, che la legge prevede per questi casi e abbiamo consegnato il denaro a chi ora ne è divenuto proprietario». I due pensionati adesso non dovranno far altro che cambiare i dollari in euro e godersi il premio della loro onestà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero