Thomas ucciso, ultimi elementi dal suo cellulare. Ora si attende la verità

Riserbo. Quello che ha accompagnato sin dall'inizio le indagini sull'omicidio di Thomas Bricca. Riserbo che, finora, non ha portato a grandi risultati se dopo cinque mesi...

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Riserbo. Quello che ha accompagnato sin dall'inizio le indagini sull'omicidio di Thomas Bricca. Riserbo che, finora, non ha portato a grandi risultati se dopo cinque mesi manca ancora l'ultimo tassello. Quello relativo al cellulare della vittima, il ragazzo ucciso ad Alatri il 30 gennaio scorso. Ieri sono state estratte le cosiddette "copie forensi" del telefonino del giovane, cosa contengano non è dato sapere ma non occorre molto per capire che gli elementi a disposizione degli investigatori, con questi, sono finiti. La Procura e i carabinieri intendono verificare eventuali contatti tra Thomas e le persone coinvolte nelle risse dei giorni precedenti, capire se chi è accusato di aver sparato potesse in qualche modo avercela anche con lui ovvero se come si è detto sin dall'inizio si sia trattato di un clamoroso errore di persona.

Sono indagati, per il concorso nell'omicidio, Mattia Toson e il padre Roberto. Gli investigatori, dopo avere acquisito immagini, ascoltato i due indiziati, confrontato il loro racconto (a volte contraddittorio) con le testimonianze raccolte, sono convinti che sullo scooter arrivato quella sera al "Girone" ci fossero proprio loro. I quali, una volta aperto il fuoco, sarebbero tornati alla festa degli Spada che si teneva poco lontano. Non c'è un quadro indiziario diverso da questo, ma finora non sono stati adottati provvedimenti nei confronti di quelli che sarebbero i presunti assassini. Cosa che ha provocato, anche di recente, comprensibili tensioni ad Alatri. Tutti sperano, adesso, che l'attesa sia finita. Tra qualche settimana, del resto, scadono i termini per l'indagine e non sarà facile, anche a seguito della riforma Cartabia, ottenere una eventuale proroga.

Giovanni Del Giaccio
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Il Messaggero