Thomas, strane visite in ospedale: un giovane cacciato dagli amici in pronto soccorso

Thomas, strane visite in ospedale: un giovane cacciato dagli amici in pronto soccorso
Si sta passando ai raggi x ogni dettaglio di cosa è successo nella giornata in cui è stato ucciso Thomas Bricca. Gli istanti dell'agguato, ma anche i momenti che...

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Si sta passando ai raggi x ogni dettaglio di cosa è successo nella giornata in cui è stato ucciso Thomas Bricca. Gli istanti dell'agguato, ma anche i momenti che lo hanno preceduto e quelli che sono avvenuti subito dopo. E tra questi ce n'è uno che gli amici di Thomas hanno riferito subito agli inquirenti: la presenza di persone sospette all'esterno dell'ospedale "San Benedetto" di Alatri dove il ragazzo è stato portato dopo essere stato colpito dal proiettile. Un giovane che fa parte del gruppo che nei giorni precedenti si era scontrato con Omar, il ragazzo di origini marocchine, ritenuto il vero bersaglio degli spari. Il ragazzo in questione è stato visto in auto insieme ad un'altra persona dalla carnagione scura, mai incrociata prima ad Alatri. Gli amici di Thomas gli sono andati contro a brutto muso e gli hanno chiesto per quale motivo stessero lì. Il giovane di Alatri ha risposto che aveva saputo degli spari, gli animi si sono per un attimo surriscaldati e i due sono andati via.


Secondo gli amici di Thomas era stato mandato in ospedale per capire cosa stesse succedendo, ma è chiaro che questa è soltanto un sospetto tutto da verificare. Sicuramente una spiegazione sulla sua presenza in ospedale, al capezzale di Thomas, subito dopo l'agguato l'avrà fornita agli inquirenti che lo hanno ascoltato.
Sin dalle prime battute, le indagini hanno seguito la pista delle risse e tra i sospettati sono finite le persone coinvolte in quegli scontri. Episodi ai quali Thomas Bricca non aveva preso parte. Secondo Omar all'origine delle risse ci sarebbero stati motivi razzistici nei confronti di altri ragazzi nordafricani che insieme ad Omar sarebbero stati aggrediti nella giornata di sabato. Tanto che gli stessi sarebbero andati anche dai carabinieri. Poi la domenica hanno pensato di farsi giustizia da soli e avrebbero picchiato una persona più grande legata al gruppo rivale.
L'agguato era una vendetta per quell'affronto? Bisognava dare una lezione a quei ragazzi che non volevano capire chi comandava ad Alatri? O forse dietro c'era anche una contesa legata allo spaccio di droga? Sul campo per ora restano soltanto interrogativi. E quelli non sono i soli. Non è chiaro, ad esempio, se sia trattato di una intimidazione finita male. Ma se volevano solo intimorire, perché sparare contro un gruppo di persone e non in aria oppure con una scacciacani? Anche se ci sarebbe da capire in che stato fosse quella sera chi ha fatto fuoco: era sotto l'effetto di droga?


Pierfederico Pernarella
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Il Messaggero