Il giallo dei due gambizzati. A Roma la verità su Thomas

Il giallo dei due gambizzati. A Roma la verità su Thomas
La guerra per lo spaccio di droga è stata la prima pista battuta dagli investigatori dopo l'omicidio di Thomas Bricca. Un'ipotesi che ora potrebbe trovare una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La guerra per lo spaccio di droga è stata la prima pista battuta dagli investigatori dopo l'omicidio di Thomas Bricca. Un'ipotesi che ora potrebbe trovare una conferma dopo un altro agguato, avvenuto l'altra notte a Morena, alla periferia sud di Roma, che ha portato al ferimento di due giovani  Uno dei due è Simone Daranghi, 21 anni, già coinvolto in operazioni contro lo smercio di stupefacenti.


IL VERO BERSAGLIO
A due settimane dall'omicidio, i killer di Thomas non sono stati ancora presi. La gambizzazione a Morena apre nuovi scenari investigativi. Si stanno passando al setaccio i contatti del ragazzo ferito per verificare eventuali legami con il delitto di Alatri. La ravvicinata concatenazione dei fatti, anche se non può essere esclusa del tutto una pura casualità, desta parecchi sospetti. Thomas è stato ucciso per uno scambio di persona. Il vero bersaglio degli spari era Omar, 20 anni, un giovane di origini marocchine, che la sera di lunedì 30 gennaio indossava, come la vittima, un giubbotto di colore chiaro.
Lo scooter T-Max da cui sono partiti gli spari, con a bordo due persone, è arrivato nel momento esatto in cui Omar ha raggiunto Thomas e un altro paio di ragazzi sulla scalinata del Girone. A quel punto sono partiti tre colpi. Uno ha sfiorato un tredicenne, un altro è andato a vuoto, il terzo ha centrato Thomas alla testa. Il killer e il complice che guidava lo scooter sono andati a botta sicura. Forse stavano pedinando Omar da ore in attesa del momento opportuno per sparare. Con tutta probabilità doveva essere una intimidazione.
Lo stesso Omar, in una diretta Instagram dei giorni scorsi, ha raccontato che i colpi di pistola erano destinati a lui. Tanto che il giovane, subito dopo l'omicidio, è fuggito via da Alatri, temendo nuove rappresaglie. Secondo la versione di Omar l'agguato è stato l'epilogo delle risse che c'erano state nel weekend precedente all'omicidio. Scontri avvenuti nel cuore del centro storico con un altro gruppo di giovani e non del posto per motivi legati al razzismo. Almeno secondo la versione di Omar. Ma è forte il sospetto che dietro possa esserci soprattutto una contesa legata allo spaccio di droga sulla piazza di Alatri e dintorni. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore Antonio Guerriero e il sostituto Rossella Ricca, si sono concentrate da subito sulle persone coinvolte nelle risse. Nomi e cognomi sono stati forniti da subito dagli stessi amici ascoltati dai militari dell'Arma.


I SOSPETTATI
Nelle testimonianze ricorrevano i nomi di due fratelli che si sono presentati spontaneamente ai carabinieri due giorni dopo gli spari: «Sappiamo che ci state cercando, eccoci qua, non c'entriamo nulla». I due fratelli, legati ad una persona ferita nella rissa avvenuta domenica, avrebbero fornito agli inquirenti alibi che sono stati verificati.
Al momento non ci sono indagati. L'idea che possa essere stato assoldato un sicario da fuori, legato ad un clan nomade, ha perso quota a favore di una pista tutta locale. Gli investigatori stanno monitorando ogni spostamento, movimenti sospetti, amicizie, contatti prima e dopo l'agguato. Qualcosa potrebbe non tornare.


Ora il nuovo agguato di Morena. Uno dei due giovani feriti, Simone Daranghi, è conosciuto alle forze dell'ordine. Il suo nome compare in un'operazione della Guardia di Finanza e dei carabinieri, "Sinergy", portata a termine nel giugno del 2019. L'inchiesta ha smantellato un giro di spaccio che aveva la sua base principale in piazza Spada a Fiuggi, ma interessava tutti gli altri centri del comprensorio, da Frosinone ad Alatri, passando per Torre Cajetani, Vico nel Lazio, Trivigliano, Acuto. A capo dell'organizzazione, secondo le accuse, c'era un altro ragazzo di Alatri. La droga da vendere al dettaglio veniva acquista in provincia di Latina, ad Aprilia.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero