OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Erano riusciti ad ottenere le autorizzazioni per la conduzione dei loro taxi attraverso dichiarazioni fittizie e mendaci rilasciate al Comune di Supino. Questo il motivo per il quale l'ufficio del giudice per le indagini preliminari ha applicato il sequestro preventivo di ben undici autorizzazioni. Secondo gli elementi raccolti dagli investigatori, gli indagati con più azioni esecutive presentando ai competenti funzionari documentazione necessaria per il rilascio dell'autorizzazione per l'esercizio di noleggio da rimessa con conducente mediante autovettura, avrebbero attestato falsamente di disporre di sedi operative e rimesse effettive nel territorio comunale. In realtà sono risultate fittizie in quanto non attrezzate allo stazionamento delle automobili e alla ricezione delle prenotazioni o del pubblico. Tra l'altro non sarebbero mai state utilizzate da alcuno dei soggetti autorizzati a tal fine.
IL SISTEMA
Per la cronaca le persone che sono finite nel mirino della procura esercitavano di fatto l'attività soprattutto in territorio romano senza che le autovetture facessero ritorno nel comune di Supino In questo modo avrebbero indotto in errore i funzionari circa il possesso dei requisiti richiesti.
I LOCALI
Gli operanti avrebbero constatato che la maggior parte dei locali ispezionati risultavano occupati da materiale adibito ad altri scopi ,( cantine ,magazzini, depositi di legna). La situazione riscontrata nel corso delle attività di polizia giudiziaria ha evidenziato in modo inequivocabile l'inesistenza delle autorimesse nei luoghi dichiarati in sede di richiesta al rinnovo delle autorizzazioni. Addirittura una rimessa risulta essere un'azienda agricola adibita all'allevamento di bovini. Nel collegio difensivo gli avvocati Bruno Coratti, Claudia Mancini, Gianluca Cupini, Alessia Campagiorni e Vincenzo Pastorino. Nei giorni scorsi un'analoga operazione aveva riguardato i "furbetti" dei taxi che avevano ottenuto la licenza a Pontecorvo.Marina Mingarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero