Spese con i soldi dell'Abbazia, a maggio la sentenza per dom Pietro Vittorelli e suo fratello

L'ex abate di Montecassino
Ieri c’è stata, al Tribunale di Roma, l’udienza per l’ex abate di Montecassino Pietro Vittorelli e suo fratello Massimo. Sono stati ascoltati i consulenti...

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Ieri c’è stata, al Tribunale di Roma, l’udienza per l’ex abate di Montecassino Pietro Vittorelli e suo fratello Massimo. Sono stati ascoltati i consulenti delle difese i quali hanno ripercorso analiticamente le spese contestate. 

Dom Pietro risponde di appropriazione indebita, mentre al fratello viene contestati il  riciclaggio. Al centro dell’inchiesta ci sono circa 500 mila euro che, per la guardia di finanza e la procura di Roma, i due fratelli avrebbero utilizzato illecitamente in viaggio e lussi vari. Soldi che i fratelli Vittorelli ritengono, invece, siano stati spesi legittimamente. Nessuno dalla diocesi o dall'abazia benedettina hanno mani lamentato ammanchi. Il caso esplose nel 2015 quando la guardia di finanza di Roma sequestrò conti e un immobile.L’accusa ipotizza che l’ ex abate nei cinque anni di incarico, tra il 2008 ed il 2013, abbia prelevato cinquecentomila euro dai conti della diocesi e dell’abbazia per utilizzarli per spese personali.

A difendere l’ex abate l’avvocato Sandro Salera e il collega Bartolo dello studio Coppi. Il 16 maggio 2023 la sentenza.

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Il Messaggero