Spara per paura, sfiora un ristoratore: imprenditore arrestato dai carabinieri

Spara per paura, sfiora un ristoratore: imprenditore arrestato dai carabinieri
Credendolo un ladro ha sparato, ma nell'auto c'era un ristoratore: arrestato per tentato omicidio. La tragedia è...

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Credendolo un ladro ha sparato, ma nell'auto c'era un ristoratore: arrestato per tentato omicidio.

La tragedia è stata sfiorata domenica notte a San Giorgio a Liri, dove un imprenditore del settore metallico, di 36 anni, è finito ai domiciliari con l'accusa di tentato omicidio, danneggiamento, porto abusivo di armi ed esplosione di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico.
Tutto è cominciato alle 3 di domenica, quando l'imprenditore, che ha un'attività in località Petrose, a San Giorgio, dove vive, ha sentito il passaggio di un'auto e si è alzato dal letto. Temendo fossero ladri, pronti forse per l'ennesimo furto in zona, ha preso la sua carabina calibro 22, regolarmente detenuta per uso sportivo, e si è posizionato a difesa della sua proprietà.
Quell'auto, però, non si è allontanata, ma ha compiuto altri passaggi per cui lui ha impugnato l'arma e, stando alla ricostruzione dei carabinieri, ha sparato all'indirizzo del mezzo. Un solo colpo che, dal lato passeggero si è conficcato nel cruscotto anteriore, a pochissimo dal guidatore. A quel punto il conducente dell'auto, un ristoratore della zona, anch'egli in perlustrazione per prevenire eventuali furti presso il suo locale, si è fermato ed è sceso dall'auto.
E' partita la chiamata al 112 e dalla centrale operativa della compagnia di Pontecorvo è stata inviata la prima pattuglia disponibile che era della stazione di Aquino.
I militari sono arrivati in località Petrose, hanno eseguito gli accertamenti e informato il Pm di turno alla Procura di Cassino, Roberto Bulgarini Nomi. Per il 36enne è scattato quindi l'arresto per tentato omicidio ed è finito ai domiciliari. Gli sono state sequestrate, per precauzione, le armi che deteneva in casa. A breve comparirà dinanzi al Gip del Tribunale di Cassino, per la convalida dell'arresto.
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Il Messaggero