Sora - Mercato settimanale, il pressing degli ambulanti: "Abbiamo famiglie da campare"

Il mercato nel centro di Sora
“Forse non moriremo di Covid ma sicuramente di fame”....

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“Forse non moriremo di Covid ma sicuramente di fame”. Un’espressione forte ma che ben fotografa  lo stato d’animo degli ambulanti di Sora. La possibilità che la prossima settimana si svolga il tradizionale appuntamento del giovedì è bassa, anche se notevoli sono gli sforzi che l’amministrazione sta mettendo in campo per riuscire a organizzare l’appuntamento tra i più attesi in tutto il territorio. “L’idea è quella di ripartire giovedì prossimo 12 novembre con i dovuti accorgimenti  per avere la massima sicurezza nella fruizione del mercato da parte degli utenti, se la curva epidemica ovviamente rientra in un range più rassicurante come auspichiamo. Il problema non è il mercato in se, perché gli operatori riescono a garantire le procedure di sicurezza presso il proprio banco,  ma la movimentazione di persone che in questo periodo di grande diffusione del contagio rappresenta un potenziale pericolo. L’obiettivo di tutti è di consentire che il mercato del giovedì soprattutto per il mese di dicembre si possa svolgere in sicurezza ed in serenità creando condizioni di ricaduta positiva sotto l’aspetto socio economico ad esso connesso“. Annullare il mercato rappresenta gravi perdite in termini economici per chi ha figli da mantenere e diventa davvero faticoso arrivare alla fine del mese. In questi giorni si stanno svolgendo in comune diverse riunioni, sia con i rappresentanti della categoria che con le sigle sindacali, ma anche alla luce del nuovo decreto che irrigidisce le misure già molto restrittive del precedente DPCM tutto diventa più complicato. Ieri mattina il centro era deserto ma il provvedimento è necessario in considerazione del fatto che i dati comunicati dall’autorità sanitaria locale in ordine ai numeri dei contagi da Covid– 19, rendono necessaria a livello locale l’adozione di misure volte ad evitare fenomeni di assembramento. Inoltre, il mercato richiama numerosi avventori e visitatori il cui accesso risulta di difficile contingentamento, malgrado l’avvenuta ridefinizione degli spazi per garantire il distanziamento. “Da mesi ormai - lamentano dall’associazione 2.0 - , i provvedimenti presi dal Sindaco Roberto De Donatis, scatenano critiche e polemiche. La chiusura del mercato cittadino ai più non è piaciuta, e a questo avrebbe preferito la chiusura delle scuole. I provvedimenti anti-covid presi dal sindaco, continuano a mostrare poca logica. Chiude i parchi, chiude l' accesso al Santuario Madonna delle Grazie, ma i luoghi dove si stanno verificando più contagi, ovvero le scuole, restano aperti. Non capiamo sinceramente con quali criteri vengano prese certe decisioni, e riteniamo giusto tutelare in primis i bambini, che potrebbero essere una fonte di contagio per gli anziani e per persone con gravi patologie. Evidentemente il discorso della prevenzione vale solo per certi luoghi, ma a nostro avviso non si sta intervenendo dove si dovrebbe”. Anche il mercatino dell’antiquariato della seconda domenica del mese è al centro del dibattito. Indubbiamente il numero di postazioni previste per commercianti/artigiani/collezionisti è di gran lunga inferiore rispetto a quello del giovedì mattina. “Gli spazi disponibili sono maggiormente ampi e facilmente gestibili in termini di assembramento - fanno notare dall’Associazione Agorà -. Inoltre, l’appuntamento domenicale è dedicato ad un target molto più ristretto e settoriale, ragion per cui, già di per se, non prevede grandi folle come nel caso, invece, del mercato settimanale. I frequentatori lo sapranno bene! Per di più, in molte delle “piazze” del territorio circostante, come per esempio Frosinone e Cassino, il mercatino mensile dell’antiquariato è, da tempo, tornato a svolgersi, e questo vuol dire che, come spesso accade, assistiamo inermi allo spostamento di espositori e visitatori locali verso altre città. Insomma, due tipologie di commercio differenti, entrambe fondamentali, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo, per dar modo ai piccoli imprenditori, lavoratori seri ed instancabili, fortemente danneggiati dalla pandemia, di tornare a vivere”. Nelle prossime ore si avranno ulteriori dettagli in merito ad eventuali misure che verranno adottate per la prossima settimana.

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Il Messaggero