Droga e risse in centro, controlli a tappeto ma tuguri inaccessibili

Droga e risse in centro, controlli a tappeto ma tuguri inaccessibili
Controlli a tappeto dei carabinieri nel centro di Sora. In divisa ed in borghese, con un agente a quattro zampe del nucleo cinofilo dell'Arma e con torce alla mano i...

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Controlli a tappeto dei carabinieri nel centro di Sora. In divisa ed in borghese, con un agente a quattro zampe del nucleo cinofilo dell'Arma e con torce alla mano i carabinieri hanno eseguito dei controlli nel centro storico, in particolare nella zona di Pianello. Su via Mancinelli, poco distante Corso Volsci e piazza Santa Restituta, i militari sono entrati all'interno dell'area di cantiere di uno stabile dell'Ater dove - dato che l'accesso è incontrollato - si entra tranquillamente da un varco. Come fanno tossici e spacciatori. I residenti lamentano che è diventata "terra di nessuno", che vecchie case sono aperte e dentro accade qualunque cosa di notte ma anche di giorno. Versano in condizioni di pericolo ma sono anche carenti sotto il profilo igienico sanitario e chi ci vive è costretto a subire e ad assistere impotente ad un viavai di spacciatori, tossici ed alcolizzati che utilizzano queste vecchie case per le loro attività. Stabili abbandonati da anni e per questo ricettacolo di malintenzionati. Il problema interessa tutti ma soprattutto chi risiede nelle vicinanze di quelle abitazioni, in pieno centro, dietro il museo civico o il Comune, costretti a dover respirare un'aria maleodorante, a sentire strani rumori notturni e ad assistere ad un viavai di persone in condizioni psicofisiche alterate. Basta fare una passeggiata per rendersi conto dello stato in cui versano quei luoghi che sono accessibilissimi a chiunque poiché privi di porte che ne sbarrino l'accesso.

IL DEGRADO

A terra, all'interno, c'è di tutto: siringhe, flaconi di metadone, cucchiaini, resti di spinelli, fazzoletti sporchi, bottiglie di vetro rotte e molto altro. La puzza di urina è insopportabile. A tutto questo si aggiunge il fatto che alcune case, come quelle in via Friuli, sono pericolanti e ogni tanto a terra finisce qualche mattone e calcinaccio. «Non è possibile convivere con questa situazione. Sono anni che segnaliamo questa situazione - lamentano alcune persone -. È possibile che un comune tolleri una situazione del genere? Perché non provvedono a rintracciare i proprietari, a sanzionarli e a costringerli attraverso una ordinanza a sistemare queste case?». Ed ancora: «Vivere qui è diventato impossibile». Ogni giorno troviamo decine di siringhe sporche di sangue. Gli operatori della società Ambiente e Salute provvedono a pulire e poche ore dopo è nuovamente pieno. Sono ovunque, in ogni angolo. Un fenomeno in aumento che allarma e che - come più volte ribadito - dovrebbe essere affrontato dalle istituzioni. C'è chi trova siringhe sporche di sangue a terra, in mezza alla strada, davanti le case, sulla scalinata che conduce alla Madonna delle grazie, nelle zone dove si sono concentrati i controlli dei carabinieri venerdì sera. C'è bisogno oggi più che mai di mettere in campo sinergie e progetti per i giovani, un argomento del quale si parla da mesi anche perché, da soli, i controlli ed i sopralluoghi da parte delle forze dell'ordine non appaiono risolutivi così come non bastano le telecamere di videosorveglianza.

I controlli sono frequenti e sono stati anche intensificati ma, evidentemente, non sono sufficienti poiché il problema riguarda una fascia di popolazioni in balia di se stessa, composta non soltanto da giovani disorientati ma anche da molte persone senza lavoro, abituali assuntori di sostanze stupefacenti, che alzano il gomito e bivaccano a tutte le ore negli stessi luoghi, da via Vittorio Emanuele III a piazza Alberto La Rocca, passando per via Friuli e vicolo Pianello.
Roberta Pugliesi
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Il Messaggero