«Giovedì 8 giugno, nell'ambito di una conferenza dei servizi che coinvolgerà tutti i soggetti interessati alla vicenda ...
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dell'area della Valle del Sacco, sarà sancito ufficialmente il passaggio dalla situazione ex-commissariale alla situazione regionale di bonifica del sito inquinato. La contabilità speciale è stata azzerata, come richiesto
dalla Protezione Civile nazionale alla data del 30 ottobre 2016 e tutto è passato sul bilancio regionale: abbiamo trasferito i fondi e i residui dell'attività commissariale nelle casse regionale. La conferma del passaggio
avviene oggi poiché il dipartimento della Protezione Civile, impegnato a causa dell'emergenza sisma, soltanto ora ha sancito la bontà del passaggio». Lo ha riferito Mauro Lasagna, direttore della Direzione regionale risorse
idriche, difesa del suolo e rifiuti della Regione Lazio, nel corso dell'audizione presso la commissione parlamentare d'inchiesta ecomafie dove è stato analizzato lo stato dell'arte inerente alla bonifica dell'area.
IL SIN VALLE DEL SACCO
Il Sin Valle del Sacco interessa circa 19 comuni del Lazio di cui 4 in provincia di Roma e gli altri in provincia di Frosinone. Il perimetro è stato definito da un decreto ministeriale del 2013 che ha ridotto l'ambito da 62 comuni, all'area che va da Colleferro a Ceprano, che comprende in totale 19 comuni.
IL DEPURATORE DI ANAGNI
Il direttore della Direzione regionale valutazioni ambientali e bonifiche della regione Lazio, Demetrio Carini ha ricordato che al depuratore di Anagni ceduto in comodato d'uso al Consorzio Asi, a seguito di una delibera di Giunta regionale, per consentire di trattare sia i rifiuti industriali che i reflui liquid, è stato affidato a seguito di un protocollo d'intesa il carico dello smaltimento dei rifiuti »con un impegno di circa 130mila euro, e l'impianto è già in attività dal marzo 2017.
IL PRESIDIO SANITARIO
Carini ha anche parlato del del presisdio Salute e Ambiente di Anagni, attivato, ha detto il direttore, "allo scopo di verificare lo stato di salute, attraverso la Asl e il dipartimento epidemiologico regionale, ma anche attraverso strutture ospedaliere, come l'ospedale di Anagni abbiamo attivato un presidio 'salute e ambientè, ovvero uno sportello di ascolto a cui i cittadini possono rivolgersi per le attività di screening volte ad accertare l'eventuale presenza di tumori. L'obiettivo è monitorare lo stato di salute della popolazione, con particolare attenzione a bambini e anziani". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero