Ferentino, simulano furto d'auto ad un concessionario: condannati

A tradite due campani è stato il Gps

Il Tribunale di Frosinone
Avevano denunciato il furto di una Mercedes che avrebbero dovuto portare in una concessionaria a Ferentino, ma era una truffa. Grazie al Gps installato all’interno della...

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Avevano denunciato il furto di una Mercedes che avrebbero dovuto portare in una concessionaria a Ferentino, ma era una truffa. Grazie al Gps installato all’interno della vettura, infatti, gli investigatori hanno scoperto che i due denuncianti, che lavoravano per conto di un autosalone in territorio campano, avevano mentito clamorosamente. A seguito delle indagini avviate in tal senso si è scoperto che la macchina invece di prendere la strada per Ferentino era stata portata sotto l’abitazione di uno dei due dipendenti. Secondo quanto emerso dall’inchiesta gli impiegati della concessionaria avevano simulato il furto per poter vendere autonomamente la vettura.

IL RICAVATO

Il ricavato della vendita, l’avrebbero poi diviso a metà. A seguito di quanto emerso è scattata la denuncia nei loro confronti per il reato di simulazione di reato. Nei giorni scorsi il giudice del tribunale di Frosinone Aurora Gallo ha condannato entrambi a un anno e due mesi di carcere, oltre al pagamento delle spese processuali.

I fatti risalgono a qualche tempo fa quando i due dipendenti si erano recati presso la stazione dei carabinieri di Ceprano sostenendo che la Mercedes di proprietà di una concessionaria ubicata a Ferentino era stata rubata dai soliti ignoti dopo che loro l’avevano parcheggiata in una strada di Ceprano. Le successive indagini hanno però accertato che quella macchina nella strada indicata dai denuncianti non era mai stata parcheggiata. Invece in due campani nel luogo indicato ai carabinieri ci erano arrivati con una Fiat Panda. Qualche ora dopo erano giunti a Sant’Antimo (indirizzo di residenza di uno dei due dipendenti della concessionaria) luogo in cui era stata trasportata la Mercedes in attesa di essere piazzata sul mercato della ricettazione. Purtroppo gli impiegati dell’autosalone non avevano preso in considerazione che all’interno della vettura era stato installato un Gps che aveva registrato ogni movimento della macchina. A cominciare dal fatto che a Ceprano non era mai arrivata.

Da qui è stata ravvisata la simulazione di reato che ha portato entrambi gli imputati alla condanna di un anno e due mesi di reclusione.

 

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Il Messaggero