Blackout challenge sulla Casilina per fare un selfie, l'allarme a Piedimonte

A lanciare l'allarme un cliente dell'Hotel 'San Germano'. I ragazzini si danno alla fuga quando un uomo minaccia di avvisare i carabinieri

Blackout challenge sulla Casilina per fare un selfie, l'allarme a Piedimonte
Stesi sull'asfalto a ridere a farsi i selfie: protagonisti dell'accaduto un gruppo di adolescenti nel. Poteva trasformarsi in tragedia la scorsa serata nel comune di...

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Stesi sull'asfalto a ridere a farsi i selfie: protagonisti dell'accaduto un gruppo di adolescenti nel. Poteva trasformarsi in tragedia la scorsa serata nel comune di Piedimonte San Germano. I ragazzini si sono dati alla fuga solo quando un uomo ha minacciato di avvisare i carabinieri. Nello specifico, è stato un dipendete dell'Hotel 'San Germano' a dare l'allarme dopo che un cliente della struttura ricettiva entrando nella  reception aveva messo in allarme su quel che aveva appena visto: «Qui al bivio di Piedimonte, sulla carreggiata, tra i semafori, c’è un gruppo di ragazzi che si diverte a sdraiarsi sulla strada e farsi le foto».

Il dipendente dell'hotel si è quindi precipitato in strada ed ha potuto effettivamente constatare che c'erano alcuni ragazzini sdraiati a terra che ridacchiavano tra di loro.

«Ho intimato che se non si fossero tolti immediatamente avrei chiamato i carabinieri. Loro scocciati sono scappati e intanto mi hanno insultato. Fortunatamente - racconta l'uomo -  non è successo il peggio, dato che ogni sera sulla Casilina si sentono sfrecciare mezzi ad alta velocità. Faccio quest’appello a tutti quanti, in modo da far attenzione. Penso che quei ragazzi non abbiano avuto più di 13 o 14 anni. Io per primo ho fatto tantissime cose a quell’età, come tutti noi del resto, ma arrivate a questo significa non avere più un limite».

"Il gesto compiuto dai 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗶𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗲𝗿𝗶 𝘀𝗲𝗿𝗮 𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗱𝗿𝗮𝗶𝗮𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗹𝗹'𝗮𝘀𝗳𝗮𝗹𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗹𝗳𝗶𝗲 𝗲 𝘃𝗶𝗱𝗲𝗼 rappresenta un fatto gravissimo", ha detto il sindaco Gioacchino Ferdinandi.

"Dopo aver appreso di quanto accaduto, ci siamo subito attivati con il comando di Polizia Locale per risalire ai nominativi che si sono resi protagonisti di questo macabro gioco.

Si tratta di un comportamento da condannare tipico del pubblico giovanile di #TikTok, dove viene chiamato "Blackout challenge".

Mi sento di lanciare un appello non solo alle famiglie, ma a tutti coloro che utilizzano #socialnetworks:


chiunque venga a conoscenza di questi gesti deve immediatamente denunciare alle autorità competenti poiché la semplice condivisione sui social rischia di ottenere l'effetto opposto", ha concluso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero