Servizio idrico, il sindaco di Ceccano Caligiore replica a Pompeo: «Noi imbarazzati per te»

Il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore
«Io sono molto sereno. Ma sono imbarazzato per lui». A parlare è il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore che replica al presidente della Provincia Antonio Pompeo.  ...

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«Io sono molto sereno. Ma sono imbarazzato per lui». A parlare è il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore che replica al presidente della Provincia Antonio Pompeo. 

L'oggetto del contendere è la diffida che Pompeo deve inviare ad Acea Ato 5, società che gestisce il servizio idrico in provincia, così come deliberato dall'Assemblea dei sindaci lo scorso 18 febbraio. Da allora, nonostante siano passate due settimane, la delibera non è stata ancora pubblicata e la diffida non è stata inoltrata. 
Da qui l'esortazione ad adempiere inviata da Caligiore a Pompeo. Che però non ha gradito. «Purtroppo cavalcare in maniera demagogica il tema del servizio idrico - aveva detto ieri il presidente della Provincia - continua a rimanere un tratto caratteristico di qualche compagine politica del territorio, soprattutto quando c’è bisogno di spostare l’attenzione rispetto ad altre mancanze. Come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Al sindaco Caligiore, però, dico semplicemente di stare sereno. Sereno perché la Segreteria Tecnico Operativa dell’Ato5 sta predisponendo gli atti necessari ad avviare la procedura di diffida ad adempiere, secondo quanto deliberato dall’Assemblea dei Sindaci. Atti che, per la delicatezza della procedura, vanno strutturati in maniera precisa e puntuale e non improvvisati, dunque necessitano di un certo tempo per essere redatti in maniera compiuta».
Pompeo quindi attaccava Caligiore specificando che «la diffida arriva da chi voleva la risoluzione sic et simpliciter, ignorando l’esistenza dell’art. 1454 del Codice Civile, salvo poi convertirsi su questo percorso, strada facendo». La replica non si è fatta attendere. «Io mi sono ravveduto sulla via di Damasco? Chi si è ravveduto sono stati loro, visto che io e altri sindaci, dalla riunione dle 15 dicembre a Ceccano abbiamo tracciato una rotta che tutti hanno poi seguito. Altrimenti Pompeo non avrebbe mai convocato l’assemblea dei sindaci. Siamo stati noi i primi a dire che bisognava muoversi in base all'art. 34 che fa riferimento a sua volta all'art. 1454 del codice civile».  

Pompeo inoltre aveva sottolineato che la diffida era arrivata con sotto solo la firma di Caligiore. Il sindaco di Ceccano spiega: «Le firme degli altri sindaci stanno arrivando man mano via fax, intanto io ho provveduto a inviare la diffida. Mi sembra che Pompeo guardi alla pagliuzza e non alla trave: sono passati 13 giorni e ancora non abbiamo la delibera, ne mancano i 17 ai 30 che ci sono per fare la diffida ad Acea. Io sono sereno ma sono anche imbarazzato per lui, è lui che governa l’Ato e che deve controllare l'operato della Sto. A proposito, nei prossimi giorni dimostreremo anche l'inadeguatezza della Sto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero