Serena Mollicone, il consulente della difesa Mottola: «Non ha urtato contro la porta della caserma»

La ricostruzione nel corso della terza udienza del processo d'appello

«Serena Mollicone non ha urtato la porta della caserma». È la ricostruzione del consulente della Difesa della ...

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«Serena Mollicone non ha urtato la porta della caserma». È la ricostruzione del consulente della Difesa della


famiglia Mottola, Giorgio Bolino, durante la quarta udienza del processo di secondo grado, davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma, per l'omicidio della giovane di Arce, uccisa nel 2001. «Serena non ha urtato contro un corpo piatto. Se la ragazza avesse urtato contro la porta avremmo trovato lesioni cutanee e alla mandibola - ha spiegato - inoltre le tre fratture che aveva erano composte e invece se si fosse scontrata con la porta la frattura sarebbe stata scomposta».

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Lo stesso consulente ha poi affermato che Sul corpo Serena Mollicone «non aveva segni di colluttazione» e nemmeno segni di «afferramento o sollevamento».

Per la morte della 18enne sono imputati: Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, il figlio Marco e la moglie Anna Maria. Insieme alla famiglia Mottola, tra gli imputati, anche i carabinieri Francesco Suprano (che risponde di favoreggiamento) e Vincenzo Quatrale, quest'ultimo per l'istigazione al suicidio di Santino Tuzi, morto suicida poco dopo aver raccontato agli investigatori dettagli importanti ai fini dell'indagine. I 5 imputati sono stati assolti nel luglio del 2022 dal tribunale di Cassino.

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Il Messaggero