Mollicone, assolti i Mottola: «Sentenza giusta, noi siamo sempre stati estranei al fatto». Lo zio di Serena: «Una meschinità»

Serena Mollicone, assolti i Mottola: «Sentenza giusta, noi siamo sempre stati estranei al fatto»
Caos e tensione davanti al tribunale di Cassino, dopo la sentenza che ha assolto tutti gli imputati nel processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa...

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Caos e tensione davanti al tribunale di Cassino, dopo la sentenza che ha assolto tutti gli imputati nel processo per l'omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001, 21 anni fa. «Bastardi», «assassini», gli insulti rivolti al del maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, al figlio Marco, e alla moglie Annamaria mentre lasciavano palazzo di giustizia dai tanti cittadini di Arce che stavano attendendo la decisione della Corte d'Assise. Per sedare gli animi sono dovuti intervenire i carabinieri.

 

Mottola: «Oggi è uscita fuori la verità»

«Oggi è uscita fuori la verità, lo abbiamo sempre detto che eravamo innocenti». Così Franco e Marco Mottola, accusati dell'omicidio di Serena Mollicone, hanno commentato a caldo la decisione della Corte d'Assise di Cassino che li ha assolti assieme alla madre Anna Maria.«Sentenza giusta, ma noi ce lo aspettavamo: perché noi siamo sempre stati estranei al fatto», ha aggiunto Franco Mottola a Rainews. «Non lo vogliono trovare l'assassino», ha sottolineato la moglie Anna Maria.

 

Lo zio di Serena: «Non ci fermeremo di fronte a questa meschinità»

«Non ci fermeremo di fronte a questa meschinità, la verità su quanto accaduto è ben altra». Così Antonio Mollicone, zio di Serena, ha commentato la decisione dei giudici di Cassino che hanno assolto i cinque imputati per la vicenda che risale al 2001. Momenti di forte tensione all'esterno del tribunale di Cassino dopo la sentenza di assoluzione per i cinque imputati nel processo legato all'omicidio di Serena Mollicone. Un gruppo di persone, che ha atteso la decisione dei giudici, ha inseguito e tentato di aggredire fisicamente la famiglia Mottola e i suoi difensori. Le forze dell'ordine sono intervenute per «scortare» gli imputati e tenere a bada i facinorosi.

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Il Messaggero