«Andremo avanti e faremo appello, lo faremo per mia sorella, ma anche per mio padre che si è battuto fino all'ultimo momento della sua vita nel chiedere giustizia...
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LE MOTIVAZIONI
La corte d'assise di Cassino con una sentenza di 230 pagine ha smantellato l'impianto accusatorio della procura nei confronti di Franco, Marco, Anna Maria Mottola, Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. Un omicidio che, per la procura, sarebbe stato commesso all'interno della caserma dei carabinieri di Arce dopo un litigio tra Marco Mottola, figlio dell'allora comandante Franco, e la studentessa di 18 anni. Tanti indizi che non costituiscono prove che la corte ha cosi tratteggiato: «I numerosi indizi raccolti dalla procura non sono sorretti da prove sufficienti». Ma non è tutto perchè nell'omicidio della studentessa sarebbero implicate anche persone finora rimaste nell'ombra. E' tutto da rifare perché i giudici ritengono che «dai consistenti e gravi elementi indiziari necessariamente si desume l'implicazione nella commissione del delitto di soggetti terzi che sono rimasti ignoti».
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Il Messaggero