Scaricavano da tempo liquidi inquinanti nel fiume Sacco senza alcun tipo di controllo, con gravi rischi per l’ambiente. Per questo i carabinieri forestali hanno fatto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I carabinieri, in collaborazione con l’Arpa Lazio e i tecnici del Comune, al termine di un’attività di verifica, sondaggi e videoispezioni connessa all’inquinamento del fiume Sacco, hanno identificato e denunciato dieci persone. Per nove di queste (un 70enne di Ferentino, un 78enne, una 46enne e una 43enne residenti nella Capitale, un 46enne di Piglio, un 48enne e un 76enne entrambi originari di Roma nonché un 58enne e un 55enne di Anagni), il reato contestato è quello di «omessa depurazione di acque e scarico illegale di acque reflue derivanti da attività industriali». Ad essere coinvolte sarebbero cinque società del territorio anagnino, che si occupano di riparazione di mezzi d’opera, trasporti e farmaceutica. Società delle quali i denunciati risultano essere soci amministratori e legali rappresentanti. Nell’ambito della stessa attività i carabinieri hanno ipotizzato responsabilità penali anche per un 71enne di Morolo, proprietario di un fabbricato ad Anagni. L’uomo sarebbe responsabile di scarico illegale di acque nere derivanti da civili abitazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero