Amaseno, santuario dell'Auricola chiuso e nell'incuria. Il sindaco: «Colpa dell'emergenza, rimedieremo»

Il santuario dell'Auricola di Amaseno
Un gioiello nel cuore della Ciociaria. È l’area che ospita il santuario della Madonna dell’Auricola, ad Amaseno, sito bello e suggestivo che si erge su tutta la...

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Un gioiello nel cuore della Ciociaria. È l’area che ospita il santuario della Madonna dell’Auricola, ad Amaseno, sito bello e suggestivo che si erge su tutta la valle dell’Amaseno, diventato ancora più interessante negli ultimi anni perché adiacente ad una vasta proprietà confiscata. Il dopo quarantena, però, anche per l’Auricola è uno spettacolo non proprio bello da vedere per la sensazione di abbandono e degrado che colpisce il visitatore di turno.


L’arrivo sulla collina è accompagnato dai segni della scarsa manutenzione del vasto parco e anche nelle vicinanze del santuario l’accoglienza non è delle migliori, tra rifiuti, bottiglie di birra, mozziconi di sigaretta e accendini abbandonati soprattutto negli spazi delle aiuole che delimitano l’affaccio panoramico.

In una domenica di giugno diversi turisti, tra loro anche un paio di tedeschi, si sono ritrovati a commentare con dispiacere davanti all’ingresso del santuario (che all’interno custodisce affreschi di epoca medievale) non solo l’incuria, ma anche la chiusura dell’edificio e i cancelli sbarrati. L’erba alta avvolge anche la suggestiva Via Crucis che segna il percorso da qualche centinaia di metri prima dell’arrivo alla collina.

«Purtroppo l’emergenza Covid19 - spiega il sindaco Antonio Como - ci ha costretti a ritardare di quasi tre mesi la messa in sicurezza che avevamo programmato per le settimane antecedenti Pasqua. Ci siamo fermati per la quarantena, ma nessuno ha mai pensato di abbandonare l’area. Della maleducazione non posso rispondere e molte volte risulta impossibile contrastare l’abbandono continuo di rifiuti. Stamattina (ieri, ndr) sono in riunione con i tecnici per definire la calendarizzazione della bonifica, e giovedì prossimo ho un incontro sul piano di gestione che permetta dell’intera struttura così come l’abbiamo programmato al momento della concessione del bene al Comune».


Il blocco dei lavori, dopo l’assegnazione di un finanziamento regionale, prosegue il sindaco, «è arrivato dalla Soprintendenza e nei mesi scorsi abbiamo lavorato con i tecnici per superare ogni problema. Consideriamo, inoltre, le difficoltà in cui lavoriamo anche nei piccoli comuni alle prese con la carenza di personale e la necessità di intervenire grazie a collaborazioni, e a volte, anche volontariato. Le restrizioni imposte dal coronavirus ci hanno costretti ad uno stop imprevisto, ma ora siamo pronti a recuperare il tempo e nel giro di pochi giorni torneremo a goderci la bellezza dell’Auricola». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero