Il protocollo siglato da Governo e Cei per la ripresa delle celebrazioni religiose in presenza dei fedeli, dopo la fine del lockdown, viene salutato con entusiasmo dal vescovo...
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«Il protocollo - sottolinea il vescovo – riaccende la speranza nella graduale e prudente ripresa della vita ordinaria delle comunità cristiane».
A tal proposito invita tutti a non abbassare la guardia, dimostrando ancora l’alto senso di responsabilità nell’applicare le regole previste per l’accesso in chiesa e per lo svolgimento delle cerimonie liturgiche. Nei giorni scorsi Antonazzo aveva ringraziato il Presidente della Cei e la Segreteria generale della Conferenza episcopale italiana per la vicinanza dimostrata alla diocesi, un sostegno concretizzatosi in aiuti economici alla Caritas, alle parrocchie in difficoltà e alla famiglie segnate da gravi ferite economiche.
Il vescovo, nel messaggio rivolto a tutta la Diocesi, rivolge un pensiero particolare a tutte le persone decedute a causa del Covid-19, ai contagiati e a tutti coloro «in prima linea – scrive – nel prestare il loro prezioso contributo per il soccorso dei malati».
Un grazie sentito lo dedica ai sacerdoti della Diocesi che in modo «encomiabile ed esemplare, con creatività pastorale, non si sono risparmiati nell’assicurare una concreta e speciale vicinanza alla gente». Nel dirsi orgoglioso della dedizione dimostrata dai presbiteri, il vescovo Gerardo ritiene la presenza dei sacerdoti in questo momento difficile «di consolazione, di incoraggiamento e di carità materiale e di servizio ai più poveri, di catechesi per i ragazzi e le famiglie, soprattutto durante le dirette streaming delle Sante Messe».
Un grazie, poi, Antonazzo lo rivolge al prefetto di Frosinone, ai sindaci, alle istituzioni sanitarie, alle forze dell’ordine, alle associazioni di volontariato laico e cattolico. Un grazie lo rivolge a tutti i cittadini e ai fedeli «per la preziosa collaborazione nell’osservanza delle restrizioni imposte» e a tutte le testate giornalistiche locali «per la diffusa opera non solo di preziosa informazione, ma anche di formazione al corretto comportamento dei cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero