Consiliatura conclusa anzitempo a Ripi. Tre esponenti della maggioranza votano insieme a tre consiglieri dell’opposizione sul rendiconto di gestione e finisce sei pari, con...
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Un epilogo non proprio inatteso, infatti sin da subito nelle fila della maggioranza all’indomani delle elezioni del maggio del 2019 si verificò una spaccatura tra lo stesso primo cittadino e Luca D’Arpino, presidente del consiglio comunale. Una spaccatura fatale per il prosieguo della consiliatura, con i due a giocare spesso di fioretto e in alcuni casi anche di sciabola.
Durissima la reazione del sindaco intervistato subito dopo la chiusura di un consiglio comunale a dir poco infuocato: «A causa di tre traditori politici che hanno tradito nello stesso tempo la maggioranza di cui facevano parte ma soprattutto il nostro paese, insieme a cinque consiglieri di maggioranza abbiamo protocollato le firme delle nostre dimissioni, dimissioni lette in chiusura della seduta consiliare. Potevamo anche tentare di tornare in aula entro venti giorni e provare a votare il rendiconto, ma siamo persone serie e non vogliamo fare inciuci con nessuno, e così siamo pronti a ridare voce ai cittadini di Ripi, a seguito di un atteggiamento irresponsabile dei tre consiglieri di maggioranza che porterà soltanto danni per il nostro paese».
A Sementilli ha prontamente risposto Luca D’Arpino, presidente del consiglio con delega al bilancio e anche vicepresidente di Anci Lazio: «Insieme ai consiglieri Loretana Sementilli e Chiara Crescenzi abbiamo provato in tutti i modi nei primi 12 mesi di amministrazione a cercare un dialogo con il sindaco e gli assessori. Loro, invece, hanno preferito evitare qualsiasi dialogo arrivando addirittura a votare contro la mia candidatura all’Anci Lazio. La realtà è che il sindaco e alcuni assessori si sono mostrati del tutto inadeguati alla gestione amministrativa e hanno sempre cercato uno scontro personale con il sottoscritto».
Altrettanto dura la reazione dell’ex sindaco dal 2014 al 2019 Roberto Zeppieri: «Il sindaco Sementilli e la maggioranza non hanno mai voluto dialogare con le minoranze, nemmeno sui tanti progetti avviati dalla mia amministrazione su cui avrei potuto dare consigli». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero