Frosinone, ascensore inclinato fermo da sette mesi: la ripartenza prevista per gli inizi di ottobre

L'ascensore inclinato di Frosinone
Il calvario dell’ascensore inclinato di Frosinone sta per terminare. A distanza di sette mesi, l’impianto di risalita che collega la parte bassa a quella alta del...

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Il calvario dell’ascensore inclinato di Frosinone sta per terminare. A distanza di sette mesi, l’impianto di risalita che collega la parte bassa a quella alta del capoluogo è pronto a rimettersi in moto. Prima lo stop a marzo a causa del’epidemia Covid-19, poi i lavori programmati di manutenzione che hanno visto accumularsi numerosi ritardi. Il fermo dell’impianto, lockdown a parte, ha coinciso con l’estate e ha penalizzato l’accesso al centro storico, soprattutto dei ragazzi che in questi mesi stanno animando le “Terrazze del Belvedere”. Ora l’impresa Marocco di Roma, che ha avuto l’incarico di revisionare in maniera completa l’ascensore, ha annunciato al Comune che i lavori termineranno il 30 settembre.


a revisione, prevista ogni dieci anni, è stata completa e ha riguardato l’intero impianto: binari, rotaie, parte elettrica, cabina per un costo complessivo di 35 mila euro. Per rivedere in funzione l’ascensore inclinato bisognerà però aspettare ancora. Una volta riconsegnato l’impianto nelle mani del comune, infatti, occorrerà attendere il collaudo da parte dell’Ustif, l’organismo del Ministero dei Trasporti deputato al controllo dei trasporti pubblici ad impianti fissi.

Quando arriveranno i funzionari e tecnici del ministero a eseguire il controllo? La previsione più ottimistica riferisce che entro poche settimane dopo la conclusione dei lavori, sempre che non ci siano problemi, verrà eseguito il collaudo e in caso di esito positivo, l’ascensore potrà riaprire le porte ai cittadini. Solo allora la gestione effettiva passerà dal comune di Frosinone alla Cialone spa che si è aggiudicata l’appalto ad inizio anno sul trasporto pubblico locale.

Il nuovo gestore avrà il compito di eseguire la manutenzione ordinaria dell’impianto (quella straordinaria resterà di competenza dell’ente di piazza VI Dicembre), di gestirlo con proprio personale e secondo gli accordi inseriti nel capitolato di gara, di introdurre anche un ticket per i passeggeri che sinora (quando ha funzionato) ne hanno usufruito in maniera gratuita.

Nonostante quest'ultimo lungo intervento di manutenzione, le criticità strutturali restano e col tempo si ripresenteranno i problemi di sempre. Basti pensare che una criticità ricorrente è il blocco della cabina: la pendenza dei binari determina infatti una sollecitazione continua alle rotaie della cabina che si deformano ed inevitabilmente, a distanza di circa sei mesi, devono essere sottoposte a manutenzione.


La soluzione definitiva arriverà probabilmente solo con i lavori alla seconda linea. L’amministrazione Ottaviani ha chiesto un finanziamento al Ministero per raddoppiare la linea insieme alla cosiddetta metrò di superficie, il collegamento su bus previsto dalla stazione a De Matthaeis. I binari già ci sono ma occorre progettare un impianto diverso per avere una resa differente. Il costo del progetto per la realizzazione del solo ascensore nuovo è stato stimato in un milione di euro. L’amministrazione comunale è in attesa di una risposta. Chissà, però, quando e se si farà mai. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero