Rifiuti abbandonati, gli ambientalisti scoprono cinque discariche

Rifiuti abbandonati, gli ambientalisti scoprono cinque discariche
E' allarme discariche abusive a cielo aperto a Ferentino. Ieri...

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E' allarme discariche abusive a cielo aperto a Ferentino. Ieri mattina alcuni ambientalisti durante passeggiate per i monti e le periferie del centro ernico, hanno notato ben cinque discariche situate in zone diverse vicine tra di esse ed immerse nella natura. Subito è scattato l'allarme con gli ambientalisti che hanno riferito i fatti alle Forze dell'Ordine. Nelle cinque discariche situate tra le zone Tofe, Cartiera e Morolense, vi si può trovare di tutto. Dalle lastre di amianto ai pneumatici usati, dagli scarti edili a plastiche, legno, ferro vecchio e pezzi di auto. Uno spettacolo sicuramente brutto e negativo per una città ricca di storia, d'arte e cultura quale Ferentino. E non sono mancate le polemiche anche in virtù del fatto che dopo un periodo un po' negativo fortunatamente la raccolta differenziata a Ferentino sta funzionando bene. Se non verranno scoperti gli autori dell'abbandono incontrato di rifiuti anche pericolosi, il comune sarà costretto a spendere soldi del proprio bilancio per le bonifiche. Costi che poi ricadranno inevitabilmente sulle tasche dei cittadini. Il tutto mentre si attende il via definitivo alla bonifica dei rifiuti interrati rinvenuti dai carabinieri nell'ormai lontano mese di settembre 2016. A distanza di sette mesi i rifiuti sono ancora li con il rischio che possano inquinare un ambiente già di per sé compromesso dai noti fatti relativi alla Valle del Sacco. Intanto c'è rabbia delusione e proteste a Ferentino tra i cittadini per quello che ormai sembra essere diventato un mistero: il risultato delle analisi sugli ortaggi prelevati in via cautelativa dai carabinieri del Corpo Forestale in zona Scalo nel novembre 2016. C'era il sospetto che vista la presenza di materiali pesanti cancerogeni nelle acque di fossi e canali della zona, gli ortaggi, i cui terreni sono irrigati da quelle acque, durante il processo linfatico potessero essere stati contaminati da sostanze cancerogene. Le analisi sono state affidate all'Arpa Lazio di Roma. Passati cinque mesi i risultati restano un mistero. Secondo indiscrezioni dopo un primo turno di analisi i cuoi valori dei metalli pesanti sarebbero vicini ai limiti, ci sarebbe stato un secondo turno di analisi i cui risultati sono all'oscuro dei cittadini
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Il Messaggero