Riacquistano la vista grazie ad una lente speciale, l'intervento innovativo allo "Spaziani" di Frosinone

L'equipe di Oculistica diretta dal dottor Luigi Baglioni
Riacquistano la vista grazie ad un intervento chirurgico. L’operazione, con una tecnica innovativa finora unica nel basso Lazio, è stata eseguita ieri mattina...

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Riacquistano la vista grazie ad un intervento chirurgico. L’operazione, con una tecnica innovativa finora unica nel basso Lazio, è stata eseguita ieri mattina effettuati presso le sale operatorie dell’ospedale “Spaziani” di Frosinone dall’equipe diretta dal dottor Luigi Baglioni, direttore di Oculistica-Chirurgia Vitreo Retinica della Asl di Frosinone.


Gli interventi, su due pazienti anziani affetti da una gravissima forma di degenerazione maculare, sono perfettamente riusciti e garantiranno un miglioramento significativo della qualità della vita dei pazienti che, dopo un breve periodo di adattamento, potranno tornare a poter svolgere di nuovo molte attività quotidiane finora negate, come riconoscere il volto dei propri familiari, leggere simboli su tablet o cellulari, aumentare la propria autonomia.

L’Unità operativa della Asl di Frosinone fa parte dei quattordici centri italiani classificati idonei e scelti per effettuare questa particolare tecnica che prevede l’applicazione di una lente telescopica intraoculare che consente un ingrandimento di 2,7 volte e si impianta all’interno dell’occhio al posto del cristallino con cataratta, in anestesia locale. Il sistema tecnicamente impiegato è il Sing Imt (Smaller-Incision New-Generation Implantable Miniature Telescope).

LA CHIRURGIA DEL FUTURO

«Siamo molto soddisfatti e orgogliosi di aver effettuato, primi nel Basso Lazio, le operazioni con quella che è la chirurgia del futuro per combattere le forme gravi di ipovisione causate dalla Degenerazione Macula legata all’avanzamento dell’età in forma grave terminale», commenta il dottor Baglioni.

«Questa tecnica chirurgica - prosegue il medico - rappresenta un’opportunità unica per molti pazienti con grave disabilità visiva. La mia Unità operativa è in continuo contatto con unità operative internazionali per lo scambio di informazioni facendo parte del Trial clinico in corso a livello mondiale. Tutto ciò rappresenta al momento il fiore all’occhiello di una Unità Operativa che eroga annualmente circa quattromila interventi di cui gran parte di alta complessità nell’ambito delle patologie della Vitreoretina. Un sentito ringraziamento a tutti i miei collaboratori e il personale infermieristico per il loro fattivo aiuto, senza il quale tutto ciò non sarebbe stato possibile».

 

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Il Messaggero