Rapper morto, gli amici: «Vogliamo fare l'esame di maturità al posto suo»

Rapper morto, gli amici: «Vogliamo fare l'esame di maturità al posto suo»
Nonostante la pioggia battente, ieri pomeriggio la chiesta di San Pietro e Paolo Apostoli a Torrice era gremita. Davanti a quel luogo sacro c’erano tutti: parenti, amici, il...

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Nonostante la pioggia battente, ieri pomeriggio la chiesta di San Pietro e Paolo Apostoli a Torrice era gremita. Davanti a quel luogo sacro c’erano tutti: parenti, amici, il preside del liceo scientifico Sulpicio di Veroli, i professori, i compagni di scuola. Oltre duemila. Tutti hanno atteso in silenzio l’arrivo del feretro di Daniele Arduini, lo studente di 19 anni precipitato venerdì scorso all’interno del parcheggio Multipiano di Frosinone. Il parroco don Dante Sementilli, ha voluto ricordare Daniele raccontando la parabola del figliol prodigo. Quasi a voler sottolineare che i figli si amano perché sono figli ed a loro si perdona tutto. Molto toccante la lettera di un professore rivolta a Daniele. 

«Questa volta non sei tu ad avere paura dell’interrogazione – ha detto l’insegnante con la voce strozzata dalle lacrime - adesso sono io che mi interrogo, io che mi chiedo se avevo capito il tuo mondo, tu che sei sempre stato un vero cosmopolita».

LE FRAGILITÀ
Nella lunga lettera il docente ha cercato di mettere a nudo non le fragilità di Daniele, ma le sue; mettendosi in discussione non soltanto come insegnante ma come essere umano. «Di una cosa sono certo - ha continuato il professore- che tu adesso stai qui e ci stai ascoltando vero Daniele?».

Lodevole l’iniziativa dei compagni di classe dello sfortunato studente i quali hanno chiesto al ministro della Pubblica Istruzione di poter svolgere l’esame anche per conto del loro amico. Un modo questo per sentirlo ancora vicino. Tante le volte in cui aveva parlato con gli amici di quell’esame di maturità. Quello scoglio che voleva superare a tutti i costi. Insieme ai compagni di classe aveva partecipato ai tradizionali “cento giorni”. 
La mattina della disgrazia il giovane si era recato presso il liceo Sulpicio di Veroli per presentare il suo programma. Alle 14 avrebbe dovuto sostenere un esame da privatista per poter essere ammesso agli esami di Stato. Ma Daniele è stato visto soltanto per pochi minuti. Nessuno aveva fatto caso a quell’apparizione fugace. 

GLI AMICI
Gli amici sapevano che ultimamente era molto impegnato per prepararsi all’esame di maturità. Mai e poi mai avevano pensato che quel giorno l’intenzione del loro compagno era quella di recarsi in quel parcheggio multipiano per praticare il parkour, una disciplina alla quale si era avvicinato da quando aveva 15 anni. 
Tra le passioni di Daniele, oltre alla musica rapper ( il ragazzo era conosciuto con il nome d’arte Blind Laugh) gli sport estremi. E forse a decretare la morte del ragazzo è stata proprio una prova di coraggio. Un gioco per misurare se stesso, finito in tragedia. 

LA BARA BIANCA
Al termine del rito funebre la bara bianca è stata inondata di tanti palloncini colorati. A fare da sottofondo una delle sue canzoni. Un testo nel quale era racchiuso tutto il suo mondo interiore. Un mondo dove l’amicizia e l’amore hanno sempre giocato un ruolo molto importante nella sua vita. A causa della tragedia che ha colpito la famiglia Arduini nella giornata di ieri il sindaco di Torrice Mauro Assalti ha proclamato il lutto cittadino. La salma del giovane rapper è stata tumulata nel cimitero di Torrice.

«Resterai sempre nel nostro cuore». Questo uno degli striscioni affissi davanti alla chiesa. 
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Il Messaggero