Rapper morto, Daniele Arduini stava per incidere un nuovo album: le canzoni erano pronte

Rapper morto, Daniele Arduini stava per incidere un nuovo album: le canzoni erano pronte
Come immagine del suo ultimo brano, “Ponti di Luce”, aveva scelto un cielo squarciato da un lampo. Come quello che ieri pomeriggio, dopo pranzo, incombeva sul...

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Come immagine del suo ultimo brano, “Ponti di Luce”, aveva scelto un cielo squarciato da un lampo. Come quello che ieri pomeriggio, dopo pranzo, incombeva sul multipiano. Non c’è nessuno, fatta eccezione per un paio di gatti e qualche passante frettoloso di lasciarsi alle spalle la desolazione del parcheggio. Sulla ringhiera della rampa di accesso ci sono due mazzi di fiori, il nastro bianco e rosso dei carabinieri e il cartello del sequestro giudiziario. Sono trascorsi già tre giorni dalla tragedia e vengono le vertigini a guardare giù in fondo nella tromba. Oltre venti metri che tolgono il fiato al pensiero che quel tunnel, venerdì scorso, in una manciata di secondi, si è portato via la vita di Daniele Arduini. Eppure, alla vita, Daniele ne aveva ancora da cantarle parecchio. 


 “Blind Laugh” (risata cieca), il nome da rapper di Daniele, aveva tanti progetti per il futuro. Soprattutto musicali. Stava preparando con altri artisti una manifestazione al Parco Matusa e si stava anche dedicando alla sua produzione. All’inizio del mese aveva registrato il brano “Ponti di luce”, diventato ora il suo testamento. Il video in queste ore su You Tube viene visto e rivisto da migliaia di persone.



Il primo verso della canzone - “Il mio riflesso, sta negli sguardi” - è stato riportato su uno striscione affisso sul lato di viale Mazzini del parcheggio multipiano. Il brano era solo l’inizio di una nuova avventura. Dopo il primo, “Reclusione”, pubblicato nel gennaio dello scorso anno, il giovane rapper stava lavorando a un nuovo album come ci racconta Luca Leoni della Luma Recording, lo studio di registrazione che si trova in via Maria, nel capoluogo, dove Daniele aveva registrato il suo ultimo singolo.

«Aveva molto potenziale, forse era tra i più talentuosi della scena rap ciociara - racconta Luca - Quel pezzo lo aveva registrato senza problemi, nonostante avesse scelto come base una traccia di musica classica. Non era facile rappare su una base del genere, eppure a lui è uscito tutto naturale, con l’intonazione giusta, la voce roca e le parole del testo molto commoventi. Lo ricordo come un momento toccante. Era rimasto molto soddisfatto del nostro lavoro e mi aveva detto che aveva già pronte nove tracce per un nuovo Ep. Lo avevo incontrato anche a Veroli, il giorno della tragedia. Erano da poco passate le 10. Noi stavamo al liceo per un evento, ci siamo fumati insieme una sigaretta, era tranquillissimo e mi ha detto che nei prossimi giorni sarebbe venuto a studio per registrare nuove tracce».

“Blind Laugh” non si fermava un attimo. Nei concerti, come vuole la musica rap, dava il meglio di sé, senza risparmio. Improvvisazione e passione. Nel capoluogo si era esibito nel novembre scorso, nel locale “Taboo”, di via Pergolesi, in apertura di un “Freestyle Contest”, insieme a un altro rapper, Gallo.
Nella giuria c’era anche lo scrittore frusinate Matteo Ferazzoli, appassionato di musica e culture alternative: «Ho sentito Blind Laugh dal vivo in più occasioni - racconta Matteo -. Ogni volta sono rimasto affascinato da quella sua capacità di espressione non banale e mai scontata, né a livello sonoro né di contenuto. Aveva qualcosa da dire, qualcosa di puro e riusciva a racchiuderlo in ogni sua rima. Questo appartiene solo a chi ha talento ed una sensibilità rara. Resterà lì, in ogni sua canzone».


Ora chissà se quelle tracce che dovevano far parte del nuovo album di Daniele possono essere in qualche modo recuperate e pubblicate. Per coronare l’ultimo sogno, purtroppo postumo, di un rapper di talento.
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Il Messaggero