Quota 100, in Ciociaria 825 domande: boom di richieste tra gli operai colpiti dalla crisi

Quota 100, in Ciociaria 825 domande: boom di richieste tra gli operai colpiti dalla crisi
Frosinone, dopo Roma, è la provincia del Lazio in cui finora è stato presentato il maggior numero di domande per aderire alla Quota 100, la misura approvata...

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Frosinone, dopo Roma, è la provincia del Lazio in cui finora è stato presentato il maggior numero di domande per aderire alla Quota 100, la misura approvata nell’ultima Legge di Bilancio che consente di andare in pensione anticipatamente con almeno 38 anni di contributi e un’età anagrafica minima di 62 anni.

Stando ai dati aggiornati a ieri, in tutto il Lazio sono state presentate 7.424 domande: 5.152 nella provincia di Roma, 825 in quella di Frosinone poi a seguire Latina (676), Viterbo (531) e Rieti (240).
I dati sono stati commentati direttamente dal vice premier Matteo Salvini, leader della Lega, il partito che su è fatti promotore della misura.
«Orgoglioso dei risultati di quota 100, con circa 70mila adesioni in tutta Italia di cui 7.424 nel Lazio - dichiara Salvini -. È un altro risultato di questo governo, per il quale mi sono speso con particolare impegno. Chi ha il sacrosanto diritto di smettere di lavorare può farlo, e lascia spazio a giovani in cerca di lavoro. Alla faccia della Fornero. Dalle parole ai fatti».

Ma quali sono i settori maggiormente interessati dalle domande per la Quota 100?
«La maggior parte dei lavoratori - spiega Paolo Celletti della Inas Cisl Frosinone - arriva dal settore privato ed in particolare si tratta di coloro che non hanno più trovato un’occupazione e nel frattempo hanno perso anche l’ammortizzatore sociale. La Quota 100 quindi ha dato una risposta a quei lavoratori dei settori maggiormente colpiti dalla crisi, l’industria e l’edilizia». Mentre per quanto riguarda il settore pubblico, prosegue Celletti, il grosso delle domande sta interessando il settore della scuola, anche perché il termine per presentare le domande scade il 28 febbraio. Sempre nel pubblico, ma in parte per ora decisamente minore, gli altri comparti interessati sono quelli della sanità e degli enti locali (Comuni e Regione). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero