Psicosi coronavirus, crollano le prenotazioni negli alberghi di Fiuggi

Psicosi coronavirus, crollano le prenotazioni negli alberghi di Fiuggi
Meno ottanta per cento di prenotazioni negli alberghi di Fiuggi per effetto del Coronavirus. Se non è una catastrofe poco ci manca: dallo scoppio dell'emergenza e, con...

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Meno ottanta per cento di prenotazioni negli alberghi di Fiuggi per effetto del Coronavirus. Se non è una catastrofe poco ci manca: dallo scoppio dell'emergenza e, con il conseguente innescarsi della psicosi da contagio, a Fiuggi si registra un calo di prenotazioni negli alberghi tra il 70 e l'80 per cento. Malgrado ci troviamo in una regione non colpita dal virus, dei 30-40 pullman turistici che in questo periodo trasportano gruppi provenienti dalla Corea, dalla Francia (per lo più studenti) o dalla Polonia, nell'ultima settimana se ne è visto solo qualcuno e il numero di disdette negli alberghi, in taluni casi fino alla fine di aprile, rischia di mettere definitivamente al knock-out la già fragile economia cittadina. «Eravamo già in profonda crisi, questa situazione ci sdraia» si sfoga il presidente di Federalberghi Fiuggi Bruno Della Morte.


«Il turismo invernale sottolinea Della Morte - ci consente di far fronte al pagamento delle utenze e di onorare altri impegni che in questo momento chiediamo di congelare sia al governo centrale che a quello locale per l'impossibilità di far fronte a tutti gli impegni economici». La preoccupazione per la spirale di problemi causati da questa ulteriore mazzata ha spinto, pertanto, le associazioni di categoria di albergatori e commercianti di Fuggi Assotel, Federalberghi Frosinone e provincia, Confimprese Italia Fiuggi, Comfcommercio Fiuggi, Rete Vivifiuggi, Fiuggi per sempre e Unindustria a scrivere al sindaco di Fiuggi. Nel documento, protocollato ieri e sottoscritto da tutte le categorie produttive della città, si chiede di dichiarare lo stato di crisi «visto il drastico crollo turistico dovuto alle disdette agli hotel e operatori turistici, con ricadute su tutto il tessuto produttivo e commerciale del territorio».

Sulla necessità di dichiarare lo stato di crisi nei giorni scorsi era intervenuto anche l'ex sindaco Fabrizio Martini: «Il panico da Coronavirus sta producendo effetti pesanti sull'economia fiuggina, che possono diventare devastanti. E' irrinunciabile che l'amministrazione comunale si attivi immediatamente, anche coordinandosi con le altre città termali italiane di Ancot, per rappresentare la gravità della situazione al governo nazionale ed alla Regione Lazio, nonché per contribuire a costruire misure a sostegno delle imprese turistiche locali, già molto provate. Inoltre, a livello regionale auspica Martini - vanno anche sollecitate tutte le azioni a sostegno dell'occupazione, alberghiera e non, che subirà inevitabili ripercussioni negative».


E il presidente della commissione regionale al Turismo, Pasquale Ciacciarelli, ha scritto a Zingaretti per chiedere l'attivazione di un tavolo permanente tra la Regione e «tutte le associazioni del settore turismo». L'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, intanto, ha annunciato che entro oggi saranno completate tutte le strutture pretriage negli ospedali del Lazio.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero