Confina con l’area industriale, le strade sono poco praticabili ma rappresentano comunque uno snodo viario di collegamento importante tra i comuni del frusinate. Lo stadio,...
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Niente di tutto questo è bastato ad evitare che la zona di Selva dei Muli diventasse terra di nessuno. Complice il naufragio del progetto dell’ Interporto, la vasta area è piombata da anni in un limbo. Nel frattempo il degrado avanza inesorabile. La prostituzione è un problema vecchio, mai risolto. Le ordinanze anti-lucciole sono rimaste carta straccia. Nessuno controlla. Nigeriane e ragazze dell’Est lavorano indisturbate in pieno giorno lungo lo stradone.
INCIVILI SENZA FRENO
In questo ultimo anno, però, accanto alla prostituzione, si è aggiunto il problema delle discariche. E l’altra faccia della differenziata che nel capoluogo in pochi mesi è passata dal 18% ad oltre 70%. Un risultato importante, ma non senza effetti collaterali. Se la pulizia delle strade del centro lascia a desiderare, le zone periferiche, come quella di Selva dei Muli, sono diventate un’immensa cassonetto a cielo aperto dove i cittadini irriducibili, che non voglio perdere tempo con la raccolta differenziata, buttano di tutto ogni giorno, dai rifiuti domestici agli ingombranti. E spesso lo fanno proprio laddove stazionano le prostitute, che stazionano su sedie di fortuna incuranti del marciume intorno. Uno spettacolo desolante.
E I CITTADINI PAGANO
In realtà il problema dell’abbandono illegale di rifiuti interessa un po’ tutta la zona industriale. Mentre i Comuni compiono sforzi, anche economici, per rafforzare la differenziata, in tanti ancora preferiscono disfarsi dell’immondizia e di ingombranti lasciandoli per strada, addirittura all’interno delle piazzole dell’asse attrezzato, anche questo regno incontrastato del mercato a luci rosse.
Il danno per la collettività è doppio: al decoro, ma anche alle tasche. La Provincia proprio in questi giorni ha dovuto sborsare circa 20mila euro per rimuovere rifiuti di ogni tipo non solo lungo l’asse attrezzato, ma anche su altre strade: la Tomacella, Monticchio, la Morolense. E così quei soldi, che potevano essere utili per tappare le buche che pure abbondano in quelle stesse strade, devono essere utilizzati per rimediare ai danni dell’inciviltà.
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Il Messaggero