Processo Mollicone, il carabiniere in aula: «All'inizio venne intercettato anche il padre Guglielmo»

Processo Mollicone, il carabiniere in aula: «All'inizio venne intercettato anche il padre Guglielmo»
All'inizio delle indagini la confusione era tale che non venne esclusa nessuna pista, nemmeno quella di un delitto consumato in ambito familiare, tant'è che tra gli...

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All'inizio delle indagini la confusione era tale che non venne esclusa nessuna pista, nemmeno quella di un delitto consumato in ambito familiare, tant'è che tra gli altri venne intercettato anche Guglielmo Mollicone e si corse dietro la falsa pista della setta satanica. I particolari sono emersi oggi nel corso della nuova udienza sull'omicidio di Serena Mollicone davanti alla Corte d'Assise di Cassino che si è svolta a causa dell'emergenza Covid presso un'aula dell'Università della Città Martire.

Tra gli altri è stato sentito come testimone dell’ex comandante della compagnia dei carabinieri di Pontecorvo, il colonnello Gianluca Trombetti, il quale ha ripercorso le fasi delle indagini anche e soprattutto all’attività svolta dal maresciallo Franco Mottola. 

«Nell’incertezza iniziale non abbiamo escluso nulla, compresa la pista interfamiliare, per questo è stato intercettato anche Guglielmo Mollicone», ha spiegato Trombetti. Il padre di Serena per breve tempo venne monitorato sia con una cimice piazzata nella sua abitazione che con le intercettazioni telefoniche. 

Trombetti ha anche dichiarato che il prelevamento di Guglielmo Mollicone, nel giorno della veglia funebre, per essere sentito in merito al ritrovamento del cellulare non fu un'iniziativa dell'ex comandante della Stazione di Arce, il maresciallo Franco Mottola, imputato insieme alla moglie Anna Maria e al figlio Marco, ma l'ordine partì da chi stava coordinando le indagini. 

L'ex comandante della Compagnia di Pontecorvo ha spiegato anche che all'inizio venne dato credito alla presunta pista della setta satanica che fece perdere tempo prezioso all'indagine. 

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Il Messaggero