Portalettere, consegna della posta più veloce grazie ai nuovi smartphone

Portalettere, consegna della posta più veloce grazie ai nuovi smartphone
Servizio di recapito sempre più digitale «per consegne puntuali e veloci» in provincia di Frosinone. Lo rende noto Poste Italiane che sottolinea come questo sia...

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Servizio di recapito sempre più digitale «per consegne puntuali e veloci» in provincia di Frosinone. Lo rende noto Poste Italiane che sottolinea come questo sia possibile «grazie alla fornitura di 122 nuovi smartphone in dotazione   ai portalettere del centro di distribuzione di Frosinone e di quello di Alatri»

I  dispositivi, con dimensioni più contenute rispetto ai precedenti, sono in grado «di semplificare e velocizzare le attività dei portalettere, sia quelle relative alle lavorazioni interne sia quelle legate alle operazioni di consegna».

I nuovi strumenti  consentono anche il pagamento  dei principali bollettini e MAV e della corrispondenza e pacchi in contrassegno. Inoltre, è possibile fare ricariche telefoniche e PostePay, sempre con pagamenti senza denaro contante, in modo più sicuro e veloce.

«I nuovi dispositivi rendono più rapide anche le operazioni di consegna tracciata di corrispondenza, pacchi e raccomandate, assicurate e atti giudiziari. Inoltre, grazie all’utilizzo della firma elettronica del destinatario direttamente sullo smartphone, permettono di gestire, in modo efficace, il recapito su appuntamento e il ritiro a domicilio della posta registrata. All’ampliamento delle funzioni digitali e di conseguenza dei servizi al cittadino, le nuove tecnologie hanno consentito di ridurre il numero di dispositivi in dotazione ai portalettere a uno smartphone e una stampante, anche questa di dimensioni più ridotte rispetto alle precedenti dotazioni di palmari.  L’azienda guidata dall’amministratore delegato Matteo Del Fante - conclude la nota -   ha deciso di rivedere in chiave digitale il suo storico servizio di consegna, rimarcando ancora una volta la propria vicinanza ai territori e alle comunità locali».

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Il Messaggero