Caso piscina Castro dei Volsci, il vice sindaco: «Il contenzioso non comporterà rischi per le tasse dei cittadini»

La piscina comunale incompiuta di Castro dei Volsci
Sarà discussa il 16 aprile al Tar di Latina l’udienza sulla richiesta di sospensiva, avanzata dal Comune di Castro dei Volsci, della determinazione con cui la Regione...

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Sarà discussa il 16 aprile al Tar di Latina l’udienza sulla richiesta di sospensiva, avanzata dal Comune di Castro dei Volsci, della determinazione con cui la Regione Lazio, nell’autunno dello scorso anno, ha intimato all’ente municipale di restituire il finanziamento, circa 2 milioni e mezzo di euro, per la realizzazione della piscina comunale di Colle Pece.


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Secondo i legali della Regione, che hanno eccepito un difetto di giurisdizione, la controversia sarebbe di competenza del tribunale civile e non di quello amministrativo a cui si è rivolto il Comune. Anche questo aspetto sarà valutato nell’udienza del 16 aprile dai giudici del Tar di Latina.

«Siamo pronti a riassumere la causa davanti al giudice civile - spiega il vicesindaco Leonardo Ambrosi - ma rimaniamo comunque fiduciosi che il collegio del Tar giudicante vorrà ascoltare le nostre ragioni».

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L'incompiuta. La vicenda si trascina dagli anni Novanta e riguarda l’opera incompiuta della piscina comunale a suo tempo finanziata dalla Regione Lazio per una ammontare di oltre 4 miliardi e 850 mila di vecchie lire.

«In questo momento il nostro principale obiettivo è quello di tutelare le casse comunali dalla decadenza del finanziamento - prosegue Ambrosi - Noi ci siamo insediati nel 2011 e abbiamo ereditato questo problema dalle amministrazioni precedenti. Abbiamo fatto il possibile per trovare una soluzione indicendo tre bandi per un project financing, l’ultimo dei quali risale al 2018. Purtroppo non ci sono state proposte e quando sono pervenute il privato ha chiesto al Comune condizioni non attuabili. Ma in questa fase a noi non interessa andare a cercare le responsabilità anche perché, come noto, sul caso sono in corso le indagini della Guardia di Finanza».

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Le rassicurazioni. E se il Comune dovesse perdere la causa, i cittadini cosa hanno da temere? «Su questo punto tocca fare chiarezza e vogliamo rassicurare la cittadinanza - prosegue il vice sindaco - Anche nel caso in cui il Comune fosse costretto a restituire il finanziamento, questo non comporterà in alcun modo l’aumento delle tasse o il taglio dei servizi. È stata la stessa Regione Lazio ad aprire le porte e a chiarire che, in caso di soccombenza del Comune in ogni ordine e grado, sarà possibile concordarsi su una rateizzazione di 20 anni per la restituzione del finanziamento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero